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Uno di noi: Istanza d’Arengo non accolta ma recepita

21 mar 2023
Uno di noi: Istanza d’Arengo non accolta ma recepita

L’Associazione Uno di Noi, nel suo primo compleanno dalla costituzione, ringrazia i membri del Consiglio Grande e Generale che la scorsa settimana hanno approfondito le tematiche da noi evidenziate nell’Istanza d’Arengo presentata nell’ottobre scorso e con la quale si chiedeva che i genitori venissero previamente informati dei contenuti delle attività scolastiche curriculari ed extracurriculari, in particolare ove tali attività in ragione del loro riferimento a temi eticamente sensibili rischiano di mettere in discussione il ruolo primario della famiglia nell’educazione dei figli. Si è trattato per lo più di un dibattito di alto livello, a parte qualche rara eccezione di cui non intendiamo parlare per l’amore e il rispetto che nutriamo per le istituzioni di questo paese. Ricordiamo che nei paesi occidentali si riconosce il primato educativo alla famiglia. Ciò infatti è quanto sanciscono l’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione Europea dei Diritti Umani; e, a livello della legislazione interna, l’art. 1 della Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini e dei Principi Fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese, l’art. 31 della Legge sul diritto di famiglia e l’art. 1 commi 1, 2 e 4 della Legge n. 21 del 12 febbraio 1998. L’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sancisce che “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli”, mentre l’art. 2 del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali così stabilisce: “Lo Stato, nell’esercizio delle funzioni che assume nel campo dell’educazione e dell’insegnamento, deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere a tale educazione e a tale insegnamento secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche”. Benché l’istanza d’arengo non sia stata approvata, ci preme sottolineare che la motivazione è stata nella sostanza che non ce n’era bisogno in quanto il confronto preventivo con le famiglie è già previsto dalla normativa esistente. Siamo felici che ciò sia stato ribadito al più alto livello istituzionale, in quanto dopo l’approvazione della legge n. 127/2022, prevedendo il suo art. 3, al comma 2, che “Lo Stato promuove, altresì, all’interno del sistema scolastico, l’educazione sessuale, riproduttiva ed affettiva come parte integrante della crescita e dello sviluppo personale dei giovani” e al comma 4 che “Il Dipartimento Istruzione, in collaborazione con l’ISS e le Direzioni scolastiche, è responsabile dell’inserimento delle attività educative di cui al comma 2 nei programmi scolastici e ne supervisiona l’aggiornamento continuo”, in alcune scuole ci si è prontamente attivati per presentare alle famiglie degli alunni progetti in tal senso già “preconfezionati”. Il dibattito consiliare ed il suo esito finale hanno evidenziato che collaborazione tra scuola e famiglia non significa mera informazione - con al massimo la possibilità di «prendere o lasciare» - ma richiede un lavoro di previo confronto che si deve svolgere negli spazi e nei luoghi deputati alla comune responsabilità (Assemblee di classe, Consiglio di Istituto e simili). All’esito del dibattito è stato approvato un Ordine del giorno che, dopo aver richiamato le norme internazionali, vincolanti anche per il nostro paese, impegna la Segreteria di Stato all’Istruzione a far sì che: a) la programmazione delle attività didattiche ed educative curriculari di ogni ordine e grado sia disposta e attuata secondo le modalità stabilite dall’art. 22 della legge n. 21/1998; b) le attività extracurricolari abbiano carattere volontario e, prima di essere adottate, siano, a maggior ragione, sottoposte alla valutazione di tutti gli organismi collegiali previsti dalle norme. Riportiamo a seguire i commi 1 e 2 dell’art. 1 della Legge n. 21 del 12 febbraio 1998 intitolata “Norme Generali sull’Istruzione”: “L’educazione della persona rappresenta un bene e una priorità fondamentale per la Repubblica e per lo sviluppo morale, civile ed economico del Paese. Il sistema di istruzione, la famiglia e gli altri soggetti sociali con valenza formativa, collaborano secondo il principio della sussidiarietà e nel rispetto dell’autonomia della persona e lo sviluppo delle sue capacità e attitudini, per un inserimento attivo e responsabile nella società”. Noi riteniamo che la sussidiarietà sia un valore decisivo nel contesto democratico e pensiamo che debba dare luogo a metodi di lavoro e confronto non «unidirezionali». Confidiamo pertanto che, per le attività educative su temi eticamente sensibili, a garanzia del loro effettivo carattere volontario, come richiamato dall’Ordine del giorno approvato e nell’ottica di una altrettanto effettiva sussidiarietà, vengano svolte in orario pomeridiano così che possano parteciparvi solo quegli alunni le cui famiglie abbiano liberamente e legittimamente scelto di richiedere alla scuola tale supporto educativo. Esprimiamo dunque, anche a nome dei 90 firmatari dell’Istanza che ringraziamo per il supporto, la nostra soddisfazione per l’esito della nostra iniziativa e assicuriamo alle famiglie che avevano negli ultimi tempi sollevato una certa preoccupazione che saremo vigili ed al loro fianco nell’impegno a salvaguardare il primato educativo della famiglia.

Comunicato stampa
Associazione Uno di Noi




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