Logo San Marino RTV

A sentenza la nota vicenda Geri Panzavolta: tutti assolti ma le confische rimangono

La vicenda iniziò nel 2014 da una segnalazione trasmessa ad AIF dalla Cassa di Risparmio, quando i due Panzavolta stavano per trasferire oltre 9 milioni di euro.

27 ott 2021

Tutti assolti, con formula dubitativa. Si conclude così la vicenda processuale di Raffaella e Leonardo Panzavolta e del commercialista sammarinese Lamberto Geri, che oggi era presente in aula. A collegare i tre, un nome che è stato il richiamo mediatico forte della vicenda: quello di Lorenzo Panzavolta, uomo simbolo della Calcestruzzi Spa, ex manager di Raul Gardini negli anni ‘90, condannato in via definitiva nel 2008 per concorso esterno in associazione mafiosa in relazione ad appalti siciliani e scomparso nel 2016. Sulla sua figura si è soffermata a lungo la Procura Fiscale, che aveva chiesto l'assoluzione con formula dubitativa per Geri, uomo di fiducia di Panzavolta a San Marino, in particolare in relazione all'Icas, azienda controllata fino ai primi anni duemila dalla Calcestruzzi spa; per i due figli Raffaella e Leonardo, aveva invece chiesto la condanna a cinque anni, riconoscendo loro un ruolo determinante nell'occultamento dei fondi ritenuti illeciti.



L'altro richiamo forte sta proprio nelle somme di denaro. Per l’accusa vennero movimentati 23 milioni di euro, frutto di illeciti commessi da Lorenzo Panzavolta appunto, tramite versamenti di denaro contante, bonifici, trasferimenti da libretti al portatore. Per le difese invece non c'era collegamento alcune tra le note vicende giudiziarie ed i soldi movimentati a San Marino, che derivano, in gran parte, dai dividendi ricavati ogni anno dall'Icas e dalla cessione delle quote della stessa società. Il commissario della Legge, accogliendo la richiesta della procura fiscale che aveva chiesto la confisca anche in caso di assoluzione data la provenienza delle somme, ha disposto le confische: fino a 8.780.295 nei confronti dei Panzavolta, fino a 380.703 in quelli di Lambero Geri. Termina dunque la vicenda iniziata nel 2014 da una segnalazione trasmessa all'Agenzia di informazione finanziaria dalla Cassa di Risparmio, quando i due Panzavolta stavano per trasferire in una banca italiana oltre 9 milioni di euro.




Riproduzione riservata ©