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Educazione digitale, fragilità, gogna mediatica

15 set 2016
Riccardo Venturini,Educazione digitale, fragilità, gogna mediatica
Educazione digitale, fragilità, gogna mediatica - La riflessione di Riccardo Venturini dopo i recenti e drammatici episodi di cronaca
Una 17enne di Rimini filmata dalle amiche mentre veniva violentata nel bagno di una discoteca, diventato una caso nazionale proprio per la mancanza di umanità delle coetanee, e poi la storia di Tiziana Cantone, la 31 enne della provincia di Napoli rimasta stritolata dal meccanismo della gogna mediatica della diffusione di un video hard, con sfottò che proseguono su facebook, anche dopo la sua morte. Il rischio di partecipare al festival delle banalità val bene l'occasione di chiedersi se ai giovani- ma non solo- manchi la cultura e la sensibilità alle nuove tecnologie. Se serve educazione digitale. Siamo davvero pronti a sostenere l'impatto della diffusione virale di un nostro video, abbiamo gli strumenti per gestire l'impietoso popolo del web? Le questioni morali o etiche riguardano chi quei video li ha dati in pasto alla rete: le ragazze che hanno filmato l'amica a Rimini, e che poi non hanno resistito al brivido di far circolare le immagini choc, ora rischiano dei guai. Ma quali limiti e quali responsabilità per chi - usa la rete con forse troppa leggerezza? Le tutele, per chi finisce in questi meccanismi, sono quasi inesistenti. La minorenne riminese ha seguito l'impulso di parlarne con la madre, di andare dai carabinieri. Sarà segnata a vita, dicono i legali, ma ha fermato in tempo il processo di moltiplicazione della la macchina del fango on line. Lei ce l'ha fatta, Tiziana no.
Nel video la riflessione di Riccardo Venturini, responsabile Servizio Minori Iss

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