La vicenda del sedicente fiscalista che avrebbe consegnato ai servizi segreti italiani un elenco di evasori che trasferirono soldi a San Marino. Il segretario di Stato Arzilli sta raccogliendo informazioni su Paolo Oliverio.
La vicenda ricorda molto da vicino quanto successo, in questi ultimi anni, tra Germania e Svizzera. Con dipendenti infedeli, di banche elvetiche, pagati profumatamente per fornire al fisco tedesco cd contenenti i dati di persone che avevano occultato capitali oltrefrontiera. Una simile politica aggressiva, di lotta all'evasione, sarebbe stata adottata anche dai servizi segreti italiani – nei confronti di San Marino - tramite un accordo con Paolo Oliverio. Questa, almeno, è quanto afferma il Corriere della Sera, ma il condizionale è d'obbligo. Prima di tutto non è chiaro come il sedicente fiscalista, arrestato di recente per affari illeciti con l'ordine religioso dei Camilliani, fosse venuto a conoscenza di questa lista di evasori. Dal 2007 sarebbe amministratore unico della “PO & Partners s.r.l.” di Rovereta: a giudicare dalle apparenze una società fantasma. Quali rapporti avrebbe avuto con banche e finanziarie? Ci si interroga anche su quale sarebbe stata la contropartita ottenuta da Oliverio dai servizi segreti, visto che non sarebbe stata versata alcuna somma di denaro in cambio della consegna della lista. “Stiamo raccogliendo informazioni su questa persona e sulle sue attività in Repubblica – comunica al momento il segretario di Stato Arzilli – a breve, probabilmente lunedì, saremo in grado di commentare quanto accaduto”. E infine ci si pone un'altra domanda: può esserci qualche relazione tra Paolo Oliverio e la vicenda SMI? L'elenco dei clienti della finanziaria, ricordiamo, in barba al segreto istruttorio, finì su tutti i principali quotidiani italiani, filtrando misteriosamente nel percorso tra il Tribunale di San Marino e la Procura di Roma.
GM
La vicenda ricorda molto da vicino quanto successo, in questi ultimi anni, tra Germania e Svizzera. Con dipendenti infedeli, di banche elvetiche, pagati profumatamente per fornire al fisco tedesco cd contenenti i dati di persone che avevano occultato capitali oltrefrontiera. Una simile politica aggressiva, di lotta all'evasione, sarebbe stata adottata anche dai servizi segreti italiani – nei confronti di San Marino - tramite un accordo con Paolo Oliverio. Questa, almeno, è quanto afferma il Corriere della Sera, ma il condizionale è d'obbligo. Prima di tutto non è chiaro come il sedicente fiscalista, arrestato di recente per affari illeciti con l'ordine religioso dei Camilliani, fosse venuto a conoscenza di questa lista di evasori. Dal 2007 sarebbe amministratore unico della “PO & Partners s.r.l.” di Rovereta: a giudicare dalle apparenze una società fantasma. Quali rapporti avrebbe avuto con banche e finanziarie? Ci si interroga anche su quale sarebbe stata la contropartita ottenuta da Oliverio dai servizi segreti, visto che non sarebbe stata versata alcuna somma di denaro in cambio della consegna della lista. “Stiamo raccogliendo informazioni su questa persona e sulle sue attività in Repubblica – comunica al momento il segretario di Stato Arzilli – a breve, probabilmente lunedì, saremo in grado di commentare quanto accaduto”. E infine ci si pone un'altra domanda: può esserci qualche relazione tra Paolo Oliverio e la vicenda SMI? L'elenco dei clienti della finanziaria, ricordiamo, in barba al segreto istruttorio, finì su tutti i principali quotidiani italiani, filtrando misteriosamente nel percorso tra il Tribunale di San Marino e la Procura di Roma.
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