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Menicucci chiede il dissequestro dell'ufficio al Wtc

28 mag 2015
Pier Marino Menicucci
Pier Marino Menicucci
Udienza di fronte al Giudice di Terza Istanza Penale Lamberto Emiliani per il dissequestro richiesto da Pier Marino Menicucci. Durante l'istruttoria della maxi-indagine “Conto Mazzini” gli inquirenti hanno disposto nei confronti dell'ex consigliere il sequestro preventivo di conti e beni. Sequestro che, dopo un reclamo, è stato confermato anche dal Giudice d'Appello. I difensori di Menicucci, gli avvocati Maurizio Simoncini e Maria Selva, ora ribadiscono la richiesta di annullamento del sequestro di un ufficio al World Trade Center. Sostengono che l'inquirente abbia “travisato l'iter logico delle risultanze d'indagine” perchè - hanno affermato in aula - “Menicucci ha pagato effettivamente 188mila euro per l'acquisto dell'immobile”. Quell'ufficio al Wtc, dunque, non si può considerare - secondo le tesi difensive – come una contropartita legata ai reati ipotizzati nel filone della “Penta Immobiliare”, risalenti a 7 anni prima. Il Procuratore del Fisco Giovanni Belluzzi ha chiesto la conferma del sequestro. Il Giudice Emiliani si è riservato di decidere nei termini di legge e cioè entro 20 giorni.

l.s.

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