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Pedofilia, il Papa chiede perdono per gli abusi commessi dai sacerdoti

12 apr 2014
Pedofilia, il Papa chiede perdono per gli abusi commessi dai sacerdotiPedofilia, il Papa chiede perdono per gli abusi commessi dai sacerdoti
Pedofilia, il Papa chiede perdono per gli abusi commessi dai sacerdoti - "Sono finito e dispiaciuto". Queste le parole che Don Giovanni Desio, 52 anni, da 13 anni parroco di...
"Sono finito e dispiaciuto". Queste le parole che Don Giovanni Desio, 52 anni, da 13 anni parroco di Casalborsetti continua a ripetere dopo l'arresto avvenuto una settimana fa in canonica, in una indagine antipedofilia. Ieri è stato trasferito dal carcere di Ravenna a quello di Forlì. Il legale non ha per ora formulato istanza di domiciliari. Le carte attribuiscono finora al sacerdote sesso esplicito con un ragazzino e l'adescamento di un secondo giovane. Le intercettazioni riportano frasi di sesso esplicito. Sms, messaggi di Whatsapp e altri scambi estrapolati dai social network, spesso dichiarazioni d'amore, che hanno riempito le quasi 20 pagine con le quali il Gip Materia ha motivato l'esigenza cautelare alla luce del presunto pericolo di reiterazione del reato. Proprio oggi Papa Francesco ha chiesto perdono per gli abusi sui bambini perpetrati da uomini di Chiesa. Mi sento chiamato a farmi carico – ha detto lasciando i fogli del discorso ufficiale e parlando a braccio - di tutto il male che alcuni sacerdoti, abbastanza in numero ma non in proporzione alla totalità, a farmene carico e a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente di questo danno. È un danno personale e morale loro, ma di uomini di Chiesa. E noi non vogliamo compiere un passo indietro in quello che si riferisce al trattamento di questo problema e alle sanzioni che devono essere comminate. Ma i bambini vanno difesi anche in famiglia, ricorda il Papa, dove “hanno diritto a crescere con un papà ed una mamma”. E ancor prima debbono essere tutelati nel seno della madre perché “il nascituro è l’innocente per antonomasia”. E sulla difesa della vita prende in prestito le parole del Concilio Vaticano II per dire che “l’aborto e l’infanticidio sono delitti abominevoli”.

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