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Processo Mazzini, avvocato Pagliai: "Sotto accusa è il sistema, qui però ci sono persone"

21 ott 2015
Stefano Pagliai
Stefano Pagliai
All'udienza di oggi hanno partecipato imputati come Claudio Felici, Giovanni Lonfernini e Pier Marino Menicucci, totalmente monopolizzata dall'avvocato Pagliai che difende Claudio Podeschi e Biljana Baruca, e Lonfernini, e che ha parlato almeno tre ore. Ha ripercorso argomentazioni che prima di lui, ieri, aveva già toccato il collega Annetta.
"In un anno di carcere dei miei clienti non mi sono mai sognato - ha detto - di suggerire loro di ammettere ciò che non avevano fatto".
Secondo Pagliai in questo processo è accusato un sistema, un'epoca politica, "ma alla sbarra qui ci sono persone - ha detto - non un sistema. Se no dovrei venire qui con l'elenco telefonico di San Marino e chiamerei tutti a testimoniare". Ha chiesto la nullità del primo capo d'imputazione per genericità e indeterminatezza, perché, ha spiegato, per l'associazione a delinquere non c'è la prova che gli imputati si siano stretti in patto associativo a scopo criminoso. Anche il reato presupposto, ha continuato, non è stato indicato. "Ormai il riciclaggio è diventato come la camicia bianca per noi uomini, va bene su tutto". Sapevano gli imputati, si è chiesto anzitutto, che quei soldi erano provento di reato? E ha riferito di un bonifico di 2,5 milioni arrivato in Svizzera, proveniente da case di gioco in Malesia. "L'attività di gioco in Malesia è lecita", ha detto Pagliai, che ha nuovamente lanciato accuse per quella che ritiene essere stata una sistematica violazione del diritto di difesa, con la secretazione degli atti quando anche il giudice Ferroni scrisse che erano decorsi i termini. "Quindi tutti gli atti seguenti sono nulli", ha concluso.
È emerso anche il nome di Paul Puah, già diplomatico per San Marino, finito nei guai con la giustizia, poi assolto, secondo Pagliai, che a suo tempo ne chiese notizie alla Segreteria agli Esteri, ma prima di ricevere qualsiasi cosa, ha raccontato, tutto è stato posto sotto sequestro.
Da ogni accusa di riciclaggio sono arrivate le archiviazioni dalla Svizzera, ha riferito ancora, terminando che già oggi i suoi clienti dovrebbero essere prosciolti.
Ha poi parlato dell'altro suo cliente, Giovanni Lonfernini: "Il primo ad avere la sensibilità di dimettersi dal Consiglio Grande e Generale dopo 15 anni di appartenenza, anche se io non ero d'accordo - ha detto Pagliai - Lonfernini non si è arricchito con la politica, lo ha fatto per pura passione, quando hanno perquisito la sua casa si sono sorpresi che fosse tutta lì, come se si aspettassero una reggia di Versailles".
Richiesta di nullità degli atti è stata avanzata anche dall'avvocato Maria Selva, che difende Pier Marino Menicucci, perché a suo dire il fascicolo non è completo, quindi gli atti sono nulli per indeterminatezza, per lei il procedimento non deve proprio essere celebrato.


Francesca Biliotti

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