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"Racket delle badanti", udienza fiume in tribunale

4 mar 2024
Ospedale di Stato
Ospedale di Stato

Le testimonianze hanno un ruolo centrale in questo processo, chiamato ad accertare- dopo il clamore e le reazioni all'epoca della politica - se all'interno dell'Ospedale di Stato di San Marino ci fosse un sistema di gestione clandestina delle badanti, con tanto di minaccia di non lavorare a quelle che si rifiutavano di allinearsi alle imputate, in particolare una donna russa di 51 anni e alla sua complice, di nazionalità rumena.

Ascoltati tra gli altri i familiari di persone che erano state ricoverate in Ospedale, e che avevano bisogno di una assistenza, negli anni in cui emersero i primi sospetti dell'esistenza di una sorta di “caporalato”. Al netto di qualche incongruenza sulle deposizioni, da imputare anche al fattore tempo visto che le dichiarazioni alla gendarmeria vennero rilasciate nell' estate 2018, dalle testimonianze di oggi non è emerso granché: le assistenze venivano pagate in contanti alla badante di turno e non c'erano scambi di denaro tra le assistenti.

Ascoltata tra i testimoni anche la sorella di una rappresentante del Movimento Civico Rete, che aveva seguito dall'inizio la vicenda dell'assistenza in ospedale e che stava svolgendo una inchiesta. La donna, nell'ambito di questa unica attività che le richiese il Movimento, finse di avere necessità per una assistenza, contattò una delle imputate con una utenza che le fornì il Movimento, e la registrò, depositando poi il file agli atti. L'imputata garantì l'assistenza, ma non la sua presenza anticipandole che, se al momento della chiamata non fosse stata libera, la badante che l'avrebbe sostituita era da pagare direttamente.





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