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Rimini: massacrato dal razzismo

23 mar 2017
Le tracce dell'accoltellamentoRimini: massacrato dal razzismo
Rimini: massacrato dal razzismo - Prima di picchiare, <strong>accoltellare e investire</strong> con l'auto il nigeriano di 25 anni, gl...
Prima di picchiare, accoltellare e investire con l'auto il nigeriano di 25 anni, gli ha urlato frasi razziste riportate alla Polizia di Stato da diversi testimoni. Il 39enne romano ma residente a Rimini, precedenti per oltraggio e resistenza, è arrivato nei pressi del supermercato di via Trieste ieri verso le 19, in auto col padre. Quando ha visto il nigeriano, seduto davanti a un ristorante, l'ha insultato e poi preso a pugni e calci. Il ragazzo ha tentato di fuggire e lui è salito in auto, lo ha inseguito e investito. Poi sceso dall'auto pare l'abbia raggiunto sferrandogli una coltellata all'addome. È stato identificato dalla polizia, grazie ai testimoni, e pare non sia nuovo a scatti d'ira.

Il nigeriano è arrivato in Italia sbarcando in Sicilia a settembre. È di religione cristiana e ha presentato istanza per l'asilo politico. Ora lotta tra la vita e la morte. Ha fratture multiple, la milza spappolata e varie emorragie interne, ma ha superato la notte ed è ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Infermi.

Il questore Maurizio Improta, sta valutando il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Una ipotesi appoggiata da larga parte della politica. L'assessore regionale Emma Petitti chiede di reagire davanti a un "episodio di ferocia inaudita. L'amministrazione comunale invita a far luce su "un episodio che presenta contorni inquietanti". Di fatto, "un tentato omicidio che costringe a fare i conti con l'emergere di un razzismo e di una intolleranza che stride con la storia di una città che ha costruito la sua forza sulle relazioni, sugli incontri, sullo scambio". E avanza la proposta di organizzare una grande manifestazione antirazzista. Con la speranza che le condizioni del giovane migliorino, ricorda che il provvedimento di iniziativa del questore consentirebbe di attivare tutta la rete di servizi sociali e di assistenza, consentendogli un recupero meno difficoltoso. Intanto il laboratorio sociale Casa Madiba ha proclamato già oggi in piazza Cavour un "presidio antirazzista". La libertà di espressione di chi parla di invasioni inesistenti e di chi sbraita 'Rimandiamoli a casa!' - afferma - raccoglie i suoi frutti". Anche per il Presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi, questo episodio, si inserisce nel clima di contrapposizione e di xenofobia, adottato da esponenti politici a livello nazionale e locale. Il contesto d’insicurezza internazionale, comporta il pericolo che alla minaccia terroristica si risponda con azioni assurde di rappresaglia violenta. Le autorità italiane, sottolinea, dovrebbero considerare, nell'ambito dei provvedimenti di sicurezza all’esame dopo l’attentato di Londra, anche misure necessarie per proteggere i cittadini stranieri da possibili ritorsioni”.

Sonia Tura

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