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Traffico anabolizzanti, Grandoni rilascia dichiarazioni spontanee al giudice

10 mag 2024
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Dopo la perquisizione del suo magazzino di Chiesanuova nel novembre del 2022, con relativo sequestro di sostanze proibite - nandrolone, steroidi anabolizzanti, testosterone, ormone della crescita e altre varie tipologie di sostanze, il cui valore al dettaglio era superiore ai due milioni di euro –, il sammarinese Manuel Grandoni aveva deciso di smettere con questa attività. Durante questa operazione, erano stati rinvenuti almeno 180mila euro in contanti.

Lo ha ribadito ieri, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice Cantarini, nel quale, secondo quanto riporta il Resto del Carlino, ha reso dichiarazioni spontanee. Nell'ultimo periodo – ha spiegato – si sarebbe limitato esclusivamente a trattare prodotti che riteneva essere leciti. Il 37enne è difeso dagli avvocati Carlo Benini e Rossano Fabbri. I legali hanno chiesto l'attenuazione delle misure cautelari – al momento si trova nel carcere di Rimini –, e il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione.

Nell'indagine figurano anche la moglie, Beatrice Astolfi, in qualità di “partecipe” all'attività del marito, e Marco Giannoni, considerato l'organizzatore delle ordinazioni delle sostanze e dell'aspetto finanziario. Entrambi si trovano in carcere.





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