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Accordo sociale tripartito: ecco le principali novità nei contratti di lavoro

Le principali novità riguardano il contratto a tempo determinato, un ampliamento degli ammortizzatori sociali e maggiori limiti per i distacchi e il lavoro interinale.

di Maria Letizia Camparsi
18 ott 2023

Un accordo storico, che mai come prima mette d'accordo tutti i sindacati, tutte le associazioni datoriali e il governo. Un'unione d'intenti con importanti ricadute sul tessuto economico e sociale e sugli investimenti esteri, perché ci si aspettano meno contenziosi nel mercato del lavoro.

Traguardo significativo, anche in vista dell'accordo di associazione con l'Ue. Le principali novità riguardano il contratto a tempo determinato, allungato da 18 a 24 mesi. Una norma controbilanciata da un ampliamento degli ammortizzatori sociali e da maggiori limiti per i distacchi e il lavoro interinale. Nello specifico, il dipendente che ha lavorato più di 18 mesi in azienda avrà diritto alla mobilità, chi ne ha lavorati almeno 6 alla disoccupazione.

Miglioramento delle condizioni anche per i distacchi: le persone assunte in Italia e impiegate a San Marino – pagate dalla ditta di provenienza – avranno ora diritto a un trattamento salariale uguale ai colleghi assunti nell'azienda del Titano.

In ogni impresa, poi, la percentuale di distacchi viene abbassata dal 15% al 10%. Limiti anche ai contratti interinali – non ancora utilizzati in Repubblica –: la durata massima sarà di 6 mesi e non più 9. Le tre parti, arrivate a un'intesa dopo una lunga trattativa, chiedono ora ai Gruppi consiliari di non modificare il testo.

Domani l'attivo dei quadri sindacali per vagliare l'accordo: anche in questo caso – approvazione o meno – non verrà cambiato. Una volta ratificato il Decreto delegato, sindacati e associazioni datoriali recepiranno la nuova normativa all'interno dei rispettivi Contratti collettivi nazionali.





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