10 punti per ribadire l’urgenza di riprendere il confronto sulla politica dei redditi. Un documento proposta per chiedere un incontro specifico per riaprire la discussione sulle tariffe dei servizi erogati dall’Azienda dei servizi.
Riferendosi al documento sulla politica del lavoro dell’impresa e dei redditi risalente al giugno 2001 e all’accordo sottoscritto a novembre dello stesso anno, “unici momenti in cui la concertazione si è tradotta in accordo, l’incontro è ancor più necessario - sostiene la Cdls - se si pensa al diffuso dissenso da parte dei cittadini verso la decisione governativa di aumentare le tariffe del 15%, e alle 2378 firme di adesione alla campagna della Cdls".
E’ la concertazione, sostiene il sindacato, la strada possibile che permetterebbe una sintesi complessiva su tariffe, costo della vita, politica fiscale e aumenti contrattuali.
Queste le proposte della Cdls:
- eventuali futuri aumenti tariffari dovranno tener conto della dinamica salariale contrattuale;
- incentivare una politica del risparmio di energia elettrica e di gas con campagne di sensibilizzazione;
- differenziare, rispetto alle aree italiane circostanti, i prezzi finali delle tariffe all’utenza di almeno un 20% in meno compresivi di tasse e imposte;
- predisporre norme di illuminazione ecosostenibile per le nuove costruzioni di civile abitazione e di carattere industriale con la possibilità di ricorrere ad energie alternative;
- investimenti per ridurre le perdite alla rete di distribuzione idrica;
- rendere noti i contratti di fornitura di energia elettrica e gas;
- riprogettare le fasce di consumo per far pesare meno i consumi della famiglia media ed aumentare quindi i consumi che superano di molto quelli medi;
- contenere il costo delle bollette per i disoccupati, le famiglie a monoreddito con minimo 4 componenti, i pensionati soli e le famiglie che hanno un reddito inferiore da definire;
- prevedere che gli oneri di smaltimento delle acque reflue siano a carico totale delle aziende che inquinano attraverso scarichi inquinanti;
- non procedere con gli aumenti previsti per luglio 2007.
Riferendosi al documento sulla politica del lavoro dell’impresa e dei redditi risalente al giugno 2001 e all’accordo sottoscritto a novembre dello stesso anno, “unici momenti in cui la concertazione si è tradotta in accordo, l’incontro è ancor più necessario - sostiene la Cdls - se si pensa al diffuso dissenso da parte dei cittadini verso la decisione governativa di aumentare le tariffe del 15%, e alle 2378 firme di adesione alla campagna della Cdls".
E’ la concertazione, sostiene il sindacato, la strada possibile che permetterebbe una sintesi complessiva su tariffe, costo della vita, politica fiscale e aumenti contrattuali.
Queste le proposte della Cdls:
- eventuali futuri aumenti tariffari dovranno tener conto della dinamica salariale contrattuale;
- incentivare una politica del risparmio di energia elettrica e di gas con campagne di sensibilizzazione;
- differenziare, rispetto alle aree italiane circostanti, i prezzi finali delle tariffe all’utenza di almeno un 20% in meno compresivi di tasse e imposte;
- predisporre norme di illuminazione ecosostenibile per le nuove costruzioni di civile abitazione e di carattere industriale con la possibilità di ricorrere ad energie alternative;
- investimenti per ridurre le perdite alla rete di distribuzione idrica;
- rendere noti i contratti di fornitura di energia elettrica e gas;
- riprogettare le fasce di consumo per far pesare meno i consumi della famiglia media ed aumentare quindi i consumi che superano di molto quelli medi;
- contenere il costo delle bollette per i disoccupati, le famiglie a monoreddito con minimo 4 componenti, i pensionati soli e le famiglie che hanno un reddito inferiore da definire;
- prevedere che gli oneri di smaltimento delle acque reflue siano a carico totale delle aziende che inquinano attraverso scarichi inquinanti;
- non procedere con gli aumenti previsti per luglio 2007.
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