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33 anni fa la strage del Pilastro: riaperta indagine su esposto famigliari

4 gen 2024
@Raidue

Mauro Mitilini, Andrea Moneta, Otello Stefanini. Bologna non dimentica i tre carabinieri, poco più che ventenni, uccisi barbaramente al Pilastro, nella sera del 4 gennaio 1991 dai killer della banda della Uno Bianca, che seminò il terrore tra il 1987 e il 1994 soprattutto in Emilia-Romagna: 24 morti.

In mattinata la deposizione delle corone al monumento in memoria delle vittime e la Messa a suffragio nella chiesa di Santa Caterina. Una giornata di dolore che solo la notizia della riapertura delle indagini, anche grazie all'esposto di 250 pagine  presentato nel maggio scorso da alcuni familiari dei morti per mano dei fratelli Savi, può in qualche modo alleviare dando un po' di fiducia.

“Dietro la Uno Bianca c'erano altre persone che sicuramente sono ancora in giro". dichiara Alessandro Stefanini, fratello di Otello. Da accertare ulteriori responsabilità, mandanti, e coperture e che la Uno Bianca non fosse solo una banda di feroci assassini ma i loro crimini rientrassero in un disegno eversivo e terroristico più ampio, teso ad alimentare la strategia della tensione.

Non solo i tre Savi e Marino Occhipinti, dunque, sarebbero dietro i 24 morti di quegli anni. Concorso in omicidio volontario: questo il titolo di reato apposto sul fascicolo dalla Procura di Bologna. Per Giovanni Spinosa, magistrato che guidò le prime indagini sulla banda, "la verità è scritta in 1.500 comunicati della Falange Armata. I fratelli killer hanno mentito per depistare e nascondere l’apparato terroristico di cui facevano parte" – ha precisato al Carlino. C’è poi la questione del «quarto uomo», che arrivò a soccorrere appunto Roberto Savi rimasto ferito nella sparatoria al Pilastro, contattato pare tramite una cabina telefonica.

“Rimasto sconosciuto, eppure – fa notare Ludovico Mitilini, fratello di uno carabinieri uccisi - andò a prendere i tre fratelli al Pilastro a bordo di un’Alfa 33, notata da diversi testimoni già con i Savi a bordo. Quell’auto non è mai stata ritrovata, a differenza delle altre coinvolte nelle azioni messe a segno dalla banda. Un altro punto buio".





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