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Cento giorni senza piogge, siccità grave per il Po

17 mar 2022
foto @rainews
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Cento giorni senza piogge significative per il distretto padano: "si fa grave" la siccità del fiume Po che interessa tutto il distretto Padano. Gli affluenti Trebbia, Secchia e Reno sono ai minimi storici dal 1972, mentre Dora Baltea, Adda, Ticino registrano un -75% nelle portate. È l'allarme che arriva dall'Osservatorio sulle crisi idriche convocato per oggi dall'Autorità di bacino del fiume Po - Ministero della Transizione Ecologica. Sos anche per l'agricoltura: "in Piemonte sarà già problematico dare il via alla stagione dell'irrigazione". L'Autorità chiede deroghe per i prelievi, a vantaggio di agricoltura e produzione di energetica idroelettrica.

Un inverno mite e secco, è la "stabilità climatica" destinata ancora a perdurare, secondo i modelli previsionali, con all'orizzonte piogge inferiori alle medie e temperature piuttosto elevate anche nel prossimo periodo. Questa condizione "lascia presagire come la disponibilità d'acqua attuale, non aumentando, difficilmente potrà colmare i fabbisogni della prima parte dell'estate, generando inoltre una probabile situazione di forte pressione per l'habitat fluviale, oltre al comparto idroelettrico che registra già i minimi di produzione degli ultimi 20 anni". Lo rileva l'Autorità Distrettuale del Fiume Po-Ministero della Transizione Ecologica.

"Siamo a metà marzo ma la situazione idrica del fiume Po è grave, come se fossimo già in luglio” - ha sottolineato Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini. “Il fiume Po è in crisi – ha proseguito Carli – in quanto non ci sono state piogge importanti né nevicate intense sulle Alpi. Il Canale Emiliano Romagnolo ha circa 1,5 metri di livello da ‘sfruttare’ per gli attingimenti, poi sarà crisi totale”.





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