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Concessioni balneari, al via la mappatura, ma non serve per essere in regola con l'Ue

Riprende lo scontro sul salario minimo, Bonelli (Verdi-Sinistra): "Questa maggioranza odia la povertà"

di Francesca Biliotti
19 lug 2023

Mentre la cabina di regia sul Pnrr riprende i suoi incontri, ieri la Camera ha approvato in via definitiva la modifica del codice della proprietà industriale, riforma che rientra proprio nel Piano di ripresa e resilienza, di competenza del ministero delle Imprese e del Made in Italy. “Traguardo importante – secondo il miinistro Urso – che rafforza l'importanza di brevetti, marchi e disegni all'interno del tessuto produttivo”. Ripreso anche l'esame della proposta sul salario minimo, che la maggioranza vuole affossare con un emendamento soppressivo. All'ultimo consiglio dei ministri intanto è passato il testo per la mappatura delle concessioni, in realtà già fatta non molti anni fa, incluse quelle molto discusse dei balneari, già oggetto di moniti da parte dell'Unione europea e bocciature del Consiglio di Stato. L'Italia infatti non è in regola con la direttiva europea Bolkestein, secondo cui la gestione dei beni pubblici, come le spiagge, va assegnata con procedura di gara, mentre in Italia queste concessioni sono state date senza regole chiare e a tariffe molto vantaggiose per gli stabilimenti, e non per lo Stato. “Questa attività non c'entra nulla con la doverosa messa a gara delle concessioni balneari – fa notare Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa – per cui vengono pagati allo Stato canoni irrisori. Il punto non è trovare altre aree da mettere a gara – conclude – bensì mettere a gara aree già concesse che sono mediamente quelle di maggior pregio”.

Nel video l'intervista a Angelo Bonelli, deputato Alleanza Verdi-Sinistra





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