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Coronavirus, record di guariti in Italia: 2.563 più di ieri

La quasi totalità dei decessi al nord. Secondo l'Istat +20% di decessi: a Bergamo quintuplicati rispetto agli anni scorsi

di Francesca Biliotti
17 apr 2020
I dati in Italia
I dati in Italia

In Italia la protezione civile non comunicherà più giornalmente i dati sui contagi, ma si limiterà a due volte la settimana. Mentre il governo lavora sul prossimo decreto sul coronavirus, che presumibilmente introdurrà anche il “reddito di emergenza”, l'Istituto superiore di Sanità fa il punto sull'andamento della malattia, l'epidemiologo Giovanni Rezza spiega perché i numeri forniti ogni giorno dalla Protezione civile non sembrano migliorare, nonostante la curva dei contagi decresca. Inoltre, ha proseguito, il virus tende a essere contagioso anche prima che compaiano i sintomi, e bisognerà essere pronti a stabilire nuove zone rosse al minimo accenno di nuovi focolai, dopo la riapertura, ritenuta dai più non procrastinabile: secondo una ricerca dell'Università della Tuscia 21 milioni di persone circa sono in serie difficoltà economiche, con la metà a reddito quasi nullo. Non sono gli unici numeri a spaventare: l'Istat certifica che dal 1 marzo al 1 aprile i morti in Italia sono stati il 20% in più che negli anni passati. I decessi a Bergamo sono quintuplicati, triplicati quelli di Brescia. E dal 1 febbraio nelle Rsa sono morti fino a 7000 anziani. Attualmente i positivi sono 106.962, appena 355 più di ieri, mentre è record di guariti, 2.563 unità in più, oltre 42mila in totale. I decessi sono ancora oltre 500 al giorno, ma la quasi totalità è al nord, solo 80 dalla Toscana in giù. Non va meglio nel resto del mondo, ha superato quota 146mila il bilancio dei morti da coronavirus, a fronte di 2 milioni e 100mila casi: negli Stati Uniti nuovo record, quasi 4.600 decessi in 24 ore, per un totale di 33.286, ma il presidente Trump pensa comunque ad un piano in tre fasi per riaprire il Paese e far tornare a girare l'economia sull'orlo di una Depressione: 22 milioni di americani sono già senza lavoro. A Berlino invece c'è ottimismo, “il sistema sanitario nazionale non è mai stato finora sotto stress” dice il ministro della salute Spahn, che aggiunge “l'esplosione del contagio è attualmente governabile”.

Nel video l'intervento di Giovanni Rezza, epidemiologo Istituto superiore di Sanità


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