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Gas: di fronte alla Romagna 60 piattaforme ma solo la metà è operativa

Franco Nanni, Presidente Roca: "La produzione di gas potrebbe passare da 3 a 15 miliardi di metri cubi all'anno"

di Luca Salvatori
26 apr 2022
Sentiamo Franco Nanni
Sentiamo Franco Nanni

Di fronte alle coste della Romagna sono circa una sessantina le piattaforme per l'estrazione di gas, ma solo una metà stanno effettivamente operando, peraltro a regime ridotto. Dal 1992, quanto la produzione di metano era il quadruplo di oggi, a Ravenna è operativo il Roca e cioè l'associazione che rappresenta contrattisti e fornitori nel settore offshore per la progettazione, costruzione, installazione e manutenzione delle strutture.

“Con la legge del 2019 – spiega il Presidente del Roca, Franco Nanni molti pozzi non possono produrre gas perché hanno bisogno di manutenzione e interventi che non si possono fare. L'Italia, nel 2021, ha consumato circa 74 miliardi di metri cubi e ne ha prodotti 3,2. Tutto il resto è importato. Abbiamo mandato una lettera al Ministro Cingolani chiedendo di sbloccare urgentemente le attività e soprattutto la ricerca per fare nuove piattaforme. La produzione di gas domestico potrebbe infatti arrivare in qualche anno a 15 miliardi”. Un incremento, quindi, del 500%.

L'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, ad inizio aprile, ha approvato intanto una risoluzione per riattivare i canali di estrazione esistenti in Adriatico con una maggioranza inedita. Il documento, proposto da Fratelli d'Italia, è stato infatti sostenuto da Pd, Lega e Forza Italia. Contrari, Emilia Romagna Coraggiosa, Verdi e Movimento Cinque Stelle.

Sentiamo Franco Nanni, Presidente del Roca





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