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Zelensky: "Se la Russia si ritira non chiediamo la restituzione della Crimea"

Il Presidente ucraino l'ha detto intervenendo in video alla Chatam House di Londra. Lavrov: no armi atomiche in operazione speciale militare ma alla parata del 9 maggio torna l'aereo che Putin utilizzerebbe in caso di guerra nucleare

di Luca Salvatori
6 mag 2022

L'Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero "sulle posizioni del 23 febbraio". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra, e lasciando intendere che almeno per ora Kiev non pretenderebbe la restituzione della Crimea, annessa dai russi nel 2014. "Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha precisato, evitando di avanzare richieste pure su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk sottratta a sua volta al controllo di Kiev.

Nessuna risposta da parte di Mosca. Sul fronte militare, intanto, una fregata russa, secondo fonti ucraine, è stata colpita da un missile neptune riportando gravi danni, nei pressi dell'Isola dei Serpenti, nella zona dove solo pochi giorni fa un missile ucraino aveva affondato un'unità navale da ricognizione. Intanto l'acciaieria di Mariupol è "un inferno", dicono il segretario generale Onu Guterres e il presidente ucraino Zelensky. Secondo Kiev finora sono stati evacuate quasi 500 persone ma ci sarebbero ancora 200 civili nella fabbrica. Il Ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che "La Russia non ha alcuna intenzione di impiegare armi nucleari nella sua operazione speciale in Ucraina" ma alla parata del 9 maggio, sulla piazza Rossa, secondo la Reuters, sfilerà - per la prima volta dal 2010 - l'aereo Il-80 'Doomsday', che trasporterebbe i vertici russi in caso di guerra nucleare, diventando il centro di comando di Putin.





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