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Distretto Speciale tra investimenti esteri, Npl e aree di specifico interesse

Incontri fra membri di maggioranza e il miliardario spagnolo Bañuelos

di Monica Fabbri
16 dic 2022
Incontri fra membri di maggioranza e il miliardario spagnolo Bañuelos

Che ci sia l'idea di Enrique Bañuelos de Castro dietro al Distretto Economico Speciale non è un segreto, e da quando è emerso il suo interesse per San Marino, maggioranza ed opposizione si sono date da fare per saperne di più. Di certo le risorse economiche non gli mancano: è uno dei dodici spagnoli a comparire nella classifica dei miliardari di Forbes, attivo sui mercati internazionali nel settore immobiliare. Questa estate se ne è parlato parecchio, “in maniera prematura” secondo il Congresso, che presenta il Des come un'opportunità da cogliere, che punta ad aumentare Pil, sviluppo e, non ultimo, a sgravare le banche dagli NPL.

Da recenti incontri da remoto, pare che Bañuelos abbia manifestato interesse per i parcheggi P6, P7, Aviosuperficie di Torraccia e campo da golf a Faetano. “Rimaniamo sul progetto” – dicono membri di Maggioranza, rimarcando come nel Des non si parli di concessioni ma di recupero e riqualificazione, preferibilmente NPL, come – ad esempio - ex Symbol, Electronics, ex sede Asset di Gualdicciolo. Al contempo c'è, sempre in maggioranza, chi fa notare che Bañuelos porterebbe liquidità nel sistema, diversamente da altri imprenditori che per finalizzare i propri progetti hanno chiesto soldi alle banche sammarinesi. Lo stesso Segretario Gatti ha recentemente precisato come il progetto “non nasca per qualcuno” ma sia utilizzabile da diversi investitori esteri. E proprio oggi, in una nota, il Congresso chiarisce sulla tipologia della Residenza Fiscale non Domiciliata: potranno richiederla italiani e sammarinesi non fiscalmente residenti nei due paesi negli ultimi sette anni. Il soggiorno dovrà avvenire all’interno delle strutture del DES per un minimo di 30 ad un massimo di 150 giorni l'anno. Tra i requisiti richiesti la costituzione di una società per azioni con capitale sociale minimo di 50 milioni ed incremento del patrimonio netto - nei successivi sei anni - fino a 200 milioni.

E ancora: investimenti in infrastrutture del settore ricettivo con almeno 1000 posti letti, e realizzazione del progetto d’investimento in 7 anni di importo uguale o superiore a 300 milioni. Non è però bastato al Governo giocare d'anticipo per preparare il terreno a quella che ritiene una “scommessa per il futuro”. Restano le perplessità di parte della maggioranza e dell'opposizione, come ci racconta la cronaca parlamentare. Di ieri, invece, la nota di Demos, che mette in guardia da "progetti offshore fallimentari", temendo che società di Gestione del DES possano diventare più potenti dello Stato stesso in termini di produzione di ricchezza. La discussione del PDL non è ancora iniziata ma la strada si presenta già tutta in salita.





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