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Ferragosto: la politica non va in vacanza

6 ago 2006
Ferragosto: la politica non va in vacanza
Se la politica si appresta ad andare in vacanza, non tutti i suoi esponenti potranno godersi invece il consueto riposo estivo. Ferragosto al lavoro per buona parte dei Segretari di Stato, impegnati a prendere possesso delle rispettive segreterie e ad addentrarsi nelle questioni prioritarie che riguardano i loro dicasteri. In attesa di risposte ci sono, ad esempio, le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, che nei giorni scorsi hanno scritto all’esecutivo una lettera nella quale chiedono l’avvio del confronto in tempi brevi sulle diverse problematiche aperte nel paese. Un confronto – dichiarano i Segretari delle due confederazioni – che deve tendere ad instaurare un sistema di relazioni sociali che porti alla reale concertazione. Diverse le priorità indicate: le politiche economiche, le relazioni internazionali, la revisione della legge sul lavoro, lo sviluppo delle politiche per favorire l’occupazione qualificata e la formazione, l'equità fiscale, il sistema pensionistico, lo stato sociale, la sanità e il socio-sanitario, i servizi sociali per i lavoratori, il completamento della riforma della PA e del processo di riorganizzazione dell’ISS, le politiche per gli anziani e i soggetti più svantaggiati, il costo della vita, la politica delle abitazioni, le riforme istituzionali.” Dalla Segreteria all’Industria arriva una prima rassicurazione: 'Il Governo metterà al più presto, nella sua agenda, il confronto su questi temi. La disponibilità al dialogo è totale – evidenzia il Segretario di Stato Tito Masi – lo faremo al più presto'.
Ferragosto al lavoro anche per la Segreteria Istituzionale e la Gendarmeria, incaricate di svolgere l’indagine prevista dall’ordine del giorno votato dal Consiglio Grande e Generale, per verificare la autenticità e provenienza dei documenti presentati in aula: le dichiarazioni cioè del Senatore Guzzanti e la lettera della Trillium Gaming, e accertare se tale documentazione sia stata sollecitata, direttamente o indirettamente, da Consiglieri della Repubblica. Un rapporto che dovrà essere consegnato entro il 27 agosto. Nel frattempo si lavora anche all’avvocatura dello Stato, incaricata di verificare se esistano o meno le condizioni per attivare un’azione giudiziaria che possa accertare eventuali responsabilità in atti che possano avere leso la reputazione della Repubblica.

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