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Festa Dc, tutti concordi sulla disaffezione dei cittadini alla politica

22 ago 2008
Pdcs
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Un dibattito che rimarca la distanza fra i due schieramenti, il differente approccio ai problemi. Si è discusso di esclusione dalla White List, dell’ingerenza dei poteri forti, di voto estero e di sofferenze del sistema economico nella prima serata di confronto politico alla Festa dell’Amicizia. Sui ritardi e le disattenzioni della politica i protagonisti concordano, si dividono sui percorsi da adottare per ridurre il distacco e la disaffezione della società civile. Per Gabriele Gatti alla politica resta un ultimo autobus per recuperare credibilità nei confronti dei cittadini. Antonello Bacciocchi insiste sulla necessità di lavorare su un progetto politico globale. Di malessere avvertito dai cittadini parla Roberto Giorgetti, della percezione di una insensibilità della politica. Sui poteri forti lo scontro verbale fra Gatti e Alessandro Rossi. L’esponente democristiano invita a smettere di gridare al lupo al lupo e sostiene che i poteri forti si affermano quando la politica è debole; per il capogruppo di Sinistra Unita sono incarnati invece da alcuni personaggi della vecchia politica. "La politica – aggiunge – ha dimostrato l’incapacità di fare fronte comune negli attacchi esterni a San Marino". La polemica si infiamma anche sul caso Asset e sul mancato inserimento nella lista italiana dei paesi virtuosi, mentre sul voto estero è diffusa la volontà di ritornare sulla questione. Nadia Ottaviani parla di personalismi, di edonismo della politica, e ribadisce le ragioni della scelta di abbandonare il PSD per collaborare con la DC. "Siamo stati coerenti – ha detto – con le intenzioni manifestate nell’ultima campagna elettorale: di fare un governo con la DC. Altri non lo sono stati". Lorenzo Lonfernini, rimarca i passaggi del riavvicinamento degli Europopolari alla Democrazia Cristiana. “Nessuna contraddizione – dichiara – saremo nella stessa lista e non nello stesso partito. Ci sono valori di base comuni, la collaborazione è naturale". Antonio Volpinari critica il PSD, la sua azione politica. "Quello che emerge - dichiara l’esponente dei Nuovi Socialisti – è una crisi dei partiti dovuta agli individualismi sfrenati, al poco interesse verso il Paese”.

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