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Programma economico in Commissione finanze

24 lug 2004
Programma economico in Commissione finanze
Il programma economico del governo approda in commissione finanze, è l’ultimo passaggio prima della presentazione in Consiglio Grande e Generale. Dopo il confronto con le parti sociali, sindacati e categorie economiche, l’iter del progetto prosegue dunque con i passaggi istituzionali previsti. Un documento che indica gli intenti della maggioranza sul fronte economico per il 2005. Già attivati i primi passaggi, come la riduzione dell’imposizione fiscale per le aziende, le agevolazioni relative ai beni immateriali, il decreto con il quale si è ridotta l’aliquota sulle importazioni per gli interventi edili sugli immobili d’impresa, tutti approvati dall’assemblea parlamentare nell’ultima sessione. Un progetto sul quale i sindacati hanno espresso le loro perplessità, per l’assenza – a loro giudizio – di politiche sociali, mentre i rappresentanti degli imprenditori hanno approvato l’impostazione e sollecitato l’esecutivo ad accelerare i tempi della realizzazione. Sempre di economia si è discusso nell’incontro tripartito incentrato sul tema del frontalierato. Una prosecuzione del confronto già avviato il 7 luglio scorso, quando sul pianello i lavoratori frontalieri avevano manifestato la loro insofferenza. “l’unico vero alleato dei lavoratori frontalieri – ha ribadito il Segretario di Stato all’Industria, Claudio Felici – è il sistema San Marino”. Una dichiarazione per affermare il forte impegno sostenuto dalle istituzioni e dalle parti sociali per cercare una soluzione al problema. Riconfermata la volontà di affrontare la questione
nei suoi tre aspetti fondamentali: quello fiscale, del rapporto di lavoro e sotto il profilo previdenziale e sanitario. Problemi collegati e da risolvere contestualmente – ha detto il Segretario al lavoro Paride Andreoli. Quello di venerdì è stato un secondo scambio di vedute per impostare un lavoro che di qui a settembre dovrà portare alla definizione di un documento sammarinese, un articolato puntuale da sottoporre al governo italiano. La traccia di questo testo verrà impostata dall’esecutivo e sulla bozza, questa volta in un tavolo tecnico più ristretto, composto da un rappresentante per ognuna delle categorie interessate, avviato il confronto, anche politico, per arrivare ad un documento il più condiviso possibile da presentare alla Farnesina nella volontà di dare finalmente una soluzione ad un problema annoso che grava sull’economia del Paese e rischia di condizionarne lo sviluppo.

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