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Proteste sugli sms elettorali

13 giu 2004
Proteste sugli sms elettorali
Un banale sms, come ne arrivano a decine ogni giorno. E’ il mittente ad essere molto speciale: nientemeno che la Presidenza del Consiglio italiana. Che ricorda agli elettori che bisogna votare per l’Europa, fornisce orari ed altre informazioni utili. Una vera e propria comunicazione di servizio dunque, tramite il mezzo tecnologico ormai più diffuso, poiché veloce, essenziale e a basso costo. Eppure, la comunicazione inviata dalla Presidenza del Consiglio in questi giorni non solo ha scatenato proteste tra gli italiani, che hanno lamentato violazione della privacy da parte dei loro gestori di telefonia cellulare, ma anche tra i sammarinesi, che pur non essendo chiamati al voto per le europee e pur essendo abbonati alla TMS, la telefonia mobile sammarinese, stanno ricevendo a loro volta gli sms. Si chiedono: perché arriva questa comunicazione, se risiediamo in uno Stato estero e non siamo elettori europei? Chi ha fornito all’Italia i nostri numeri privati? E chi paga questi sms? Giuseppe Della Balda, amministratore delegato della TMS, prova a dare qualche risposta. I 16.000 utenti della telefonia mobile sammarinese, spiega, utilizzano la rete Tim, tant’è vero che il prefisso risulta lo stesso, il 335. Senza utilizzare la rete italiana, i telefonini sammarinesi non potrebbero infatti funzionare fuori dai confini della Repubblica. La Presidenza del Consiglio ha chiesto ai tre gestori di inviare a tappeto gli sms a tutti i telefoni attivi, compresi dunque i sammarinesi. Ma gli sms, spiega infine Della Balda, non sono a carico di chi li riceve, ma di chi li spedisce. Però tanti utenti non si spiegano perché la comunicazione sia arrivata, in realtà, solo ai cellulari provvisti di credito telefonico. Le carte sim col credito azzerato, infatti, non hanno ricevuto nulla.

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