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Reggenza di Garanzia e nuovi equilibri: le reazioni della politica

di Monica Fabbri
14 mar 2024
Reggenza di Garanzia e nuovi equilibri: le reazioni della politica

I giornali parlano di “nomina shock”, “colpo di scena”, “disastro per Dc e AR”. Che la partita non sarebbe stata facile era, in realtà, nell'aria da tempo. Già settimane prima era iniziata la conta dei numeri e, con essa, le strategie per proporre un'alternativa ai candidati di Pdcs e Alleanza Riformista. Partita che si è poi “infuocata” dopo il veto del Psd al candidato di AR Rossano Fabbri.

Già da domenica – raccontano i bene informati – il Psd minacciava scheda bianca. Lo stesso Pedini Amati, in comma comunicazioni, annunciava turbolenze. Alla fine il partito di via Rovellino vota con l'opposizione, a sua volta compatta nel nominare la coppia Alessandro Rossi e Milena Gasperoni, che prevale per un solo voto. Un caso politico, che ridistribuisce pesi, incide sui rapporti e si riflette di conseguenza su future alleanze.

Gli interlocutori principali del Pdcs rimangono Alleanza Riformista e Domani-Motus Liberi. La scelta del PSD di votare un proprio candidato alternativo a quello designato, “fintanto da accettare il compromesso imposto dalla minoranza di una Reggenza di opposizione” - scrive la DC – “si è manifestata apertamente e senza ulteriori paraventi, fuori da questa Maggioranza”.

Via delle Scalette sottolinea poi come l'esito della votazione dimostri dinamiche che “inevitabilmente fanno pensare al riavvicinamento delle forze politiche del vecchio “progetto Adesso.SM”, tristemente noto per i danni provocati al Paese”. “Stupisce, o forse no – continua - il posizionamento di Rete in questo contesto”.

Per Alleanza Riformista è un atto politico che avrà ripercussioni sulle valutazioni da effettuare per la prossima Legislatura. E accusa il PSD di “inaffidabilità”, scegliendo di “disattendere gli impegni presi con gli alleati di Maggioranza e passare sul fronte dell’opposizione”. “Vedremo – continua - se i suoi Consiglieri e Segretari di Stato saranno coerenti, dimettendosi dal Governo”.

Il Psd, dal canto suo, motiva la sua scelta, “in segno di palese dissidio con Alleanza Riformista”. Parla di decisione “fondata su principi di garanzia e pluralità”. “Le interazioni strette tra DC e AR – spiega - hanno ostacolato la ricerca di un consenso più ampio, cruciale per la costituzione di una Reggenza il più possibile rappresentativa e inclusiva”. "Al di là delle modalità – rimarca Gerardo Giovagnoli - la scelta ha a che fare con la rappresentanza della nostra Repubblica, con la serietà e l'onestà. Quella di Alessandro Rossi e Milena Gasperoni è per qualità e preparazione insindacabile".

Per Matteo Zeppa “la dirigenza DC ha dato tutto troppo per scontato: “Non è solo con la forza apparente dei numeri che si può fare una politica di maggioranza”. “Era talmente impegnata a definire le supremazie interne – scrive Rete - che si è accorta solo in questa sessione consiliare di essere rimasta sola e che le teste di legno non bastavano più. La nuova coppia Reggenziale dimostra che l’opposizione è diventata maggioranza. Il Paese ha capito che si può andare avanti anche senza la DC”, e confida che il PSD ritiri la propria delegazione di Governo.

Per Nicola Renzi di RF è “un segno incontrovertibile che una strategia politica ha totalmente fallito. Un forte vento di cambiamento e la necessità per tutte le forze responsabili di fare serie valutazioni”.

“La sconfitta della maggioranza è sonora – commenta Matteo Ciacci di Libera - e manifesta l’incapacità di gestire le cose con metodo e condivisione. Oggi abbiamo due Capitani Reggenti eletti di centrosinistra. Un bel segnale: uniti si può, non è solo uno slogan”.

“È la prima volta nella storia che un gruppo misto vede eletto Capitano Reggente un proprio rappresentante”, commenta Grazia Zafferani di Demos. “Una grande dimostrazione di dialogo, consapevolezza e maturità politica. Sono stati abbandonati personalismi e rapporti di forza, nel nome di una Reggenza di Garanzia, ciò che serviva al Paese in questo momento”. C'è, ovviamente, l'aspetto politico, ma non va dimenticato anche quello umano. Da più parti emerge vicinanza ed apprezzamento ai candidati non eletti.

Il Pdcs esprime gratitudine ad Italo Righi e Rossano Fabbri, confermando loro “tutta la vicinanza e considerazione”, affermando con certezza che, “per l’esperienza personale ed il percorso istituzionale, avrebbero ricoperto con grande dignità il ruolo della Suprema Magistratura”. Il Psd si dispiace per Righi: “La sua figura, esemplare per integrità e spirito di servizio, avrebbe senza dubbio arricchito la Reggenza”. Apprezzamento per entrambi i candidati arrivano anche da esponenti di altre forze politiche. Quel che è certo è che la tanto auspicata fine ordinata della legislatura non c'è stata. La strada verso le elezioni ha già riservato non poche sorprese.





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