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Riforme istituzionali: il commento delle forze politiche

3 mar 2005
Riforme istituzionali: il commento delle forze politiche
'Ci riserviamo di sciogliere alcuni nodi dopo la riunione del consiglio centrale. Ma diamo atto a tutte le forze politiche che il confronto sulle riforme e’ aperto e costruttivo'. Cosi’ Cesare Gasperoni del PDCS per il quale restano perplessita’ sulla Reggenza fuori dal congresso, d’accordo invece su un coordinatore a rotazione nell’ esecutivo. Resta lo scoglio delle incompatibilità. Ma c’e’ la possibilità per la Dc di trovare una sintesi.
'Il nostro obiettivo – per il presidente dei Socialisti e dei Democratici, Giuseppe Morganti ridurre i poteri del congresso e separare le funzioni gestionali da quelle del potere di indirizzo che sono propri di un esecutivo'. Vale a dire: la separazione del potere del congresso da quello dei dirigenti della pubblica amministrazione. Altro nodo da sciogliere il problema delle incompatibilità.
Per Alleanza Popolare la riforma piu’ urgente e’ quella della legge elettorale e 'sarebbe bene che la maggioranza ci dicesse cosa intende fare. Se invece vogliono mettere mano alle riforme istituzionali, conclude Tito Masi, la cosa piu’ seria e confrontarsi su una vera e propria carta costituzionale. Noi abbiamo fornito o il nostro fattivo contributo incontrando una apprezzabile disponibilità'.
Preso atto dell’ accordo sulla Reggenza fuori dal consiglio, per Ivan Foschi di Rifondazione Comunista, resta il nodo della sfiducia: 'non ci pare accettabile né quella individuale né quella collettiva, cosi’ come il discorso dell'incompatibilità dei membri del congresso con incarichi consiliari'. Per Rc occorre ridimensionare i poteri del congresso soprattutto in ordinaria amministrazione con il potenziamento delle funzioni di controllo e degli organismi ad esso preposti.
I Sammarinesi per la Libertà ammettono convergenze con alcune forze politiche di maggioranza. Esistono tuttavia delle priorità, come il tema delle incompatibilità e del fatto che serve prevedere oltre alla responsabilità collegiale del congresso anche quella personale dei singoli. 'Un tema cui teniamo particolarmente e’ il ruolo della Reggenza, che va assolutamente valorizzato, per far si che siano in effetti i capi di Stati di San Marino'.
L’indirizzo generale e’ di separare i poteri del congresso dando piena autonomia all’esecutivo, ma per Alleanza Nazionale, cosi’ come esiste un sindacato per la reggenza, deve esserci anche per i segretari di stato. 'Non si puo’ lasciare la sola responsabilità collegiale. Se andiamo a riformare la nostra tradizione storica bisogna mantenere le armi di controllo e responsabilità individuale dei ministri. In passato - afferma Glauco Sansovini - sono stato l’unico a presentare una richiesta in questo senso'.
Per i Popolari le riforme vanno fatte tenendo conto dell’intero ordinamento sammarinese. 'Siamo favorevoli ad alcune cose purche’ non vadano contro la dichirazione dei diritti. Vedi responsabilità individuale e collegiale dei segretari di stato e loro sostituzione in consiglio: cose che farebbero fare un salto di qualità al nostro paese'.
'Un problema viene dall’inserimento di principi pericolosi come la sfiducia costruttiva'. Gli interventi sugli organi costituzionali sono intercommessi tra loro per Nuova San Marino: 'un paradosso che in consiglio, che deve operare una funzione di controllo sul congresso, siano presenti gli stessi segretari di stato. D’accordo sull’uscita della reggenza dall’ esecutivo e sulla responsabilita’ singola dei segretari, mentre non escludiamo che possa essere presieduto da un coordinatore. Occorre disciplinare in merito alla possibilità del governo di emanare decreti delegati'.

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