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Chiude il Palace Hotel. Pedini: “Brutto colpo per la ricettività”

Il Presidente della Federalberghi Vannucci invoca un piano Marshall e invita ad incentivare le strutture esistenti “per incoraggiare gli operatori ad investire”. Il Segretario: "Ci siamo detti di alzare il livello ma dobbiamo accorciare i tempi"

di Monica Fabbri
9 ott 2021

Il Palace Hotel chiuderà il 30 marzo. Non sarà più un albergo ma ospiterà l'attività di famiglia, la Valpharma. Il Segretario al Turismo, dopo averne avuto conferma, ha interrogato la proprietà sull'intenzione di investire in una nuova struttura ricettiva in centro storico, possibilità che pare non sia stata scartata del tutto anche se – ammette Pedini Amati - “93 camere in meno sono un brutto colpo, difficilmente tamponabile con un nuovo albergo o la riqualificazione di quelli esistenti”. Ne ha parlato nella riunione con la Commissione delle strutture ricettive, convocata a suo tempo per discutere di modifiche normative, diventata quindi anche l'occasione per il Segretario di porre il problema, non da poco per una piccola realtà come San Marino.




Per il Presidente di Federalberghi la chiusura del Palace – seppur legittima – è sintomo di una disaffezione alla ricettività, e guarda con preoccupazione all'organizzazione di eventi di prestigio, come il meeting della Commissione sullo sviluppo urbano dell'Onu, di cui si congratula con Canti. Appuntamenti come questo – spiega - danno lustro alla Repubblica. Ma dove ospitarli? Serve – dice - “un piano Marshall”. Sono sei gli hotel a quattro stelle, per un totale di circa 300 camere. 93 in meno – fa notare - significa perderne un terzo. Invita quindi a varare insieme, con il massimo della condivisione, un piano che vada a ristabilire questa mancanza. “Ci vuole la volontà politica di capire che in questo momento la ricettività del paese deve essere aumentata, specialmente quella del Centro Storico”.

Abbiamo fame di camere e hotel, non solo in Città, ma nuovi investimenti non arrivano”, commenta Pedini Amati. “Ci siamo detti di alzare il livello – aggiunge - ma dobbiamo accorciare i tempi. Così come viene Cipriani per il Nido del Falco, occorre trovare chi investa a San Marino in strutture ricettive di alto livello”. Riccardo Vannucci, a stretto giro, suggerisce di incentivare quelle esistenti, incoraggiando gli operatori ad investire ad esempio con mutui a lungo termine, “significa dotarli dei mezzi giusti per espandersi. Cento camere nei prossimi cinque anni potrebbe essere un obiettivo da raggiungere. Nessuno teme gli investimenti, basta che vengano accompagnati da provvedimenti che incoraggino a farli”.





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