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Covid: con 'gruppo sanguigno A' aumenta del 20% la probabilità di essere infettati

Sulla rivista Blood Advances il risultato di uno studio condotto da Sean Stowell della Harvard Medical School di Boston. A San Marino, nell'ultima settimana, sei nuovi casi di coronavirus

1 lug 2023
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Continua la circolazione del coronavirus, anche in territorio sammarinese. Nonostante sulla pandemia l'Oms abbia messo già da qualche tempo la parola 'fine', il virus continua a essere presente in territorio. La scorsa settimana, secondo l’Istituto per la Sicurezza Sociale, si sono registrati 6 nuovi casi, a seguito di 227 tamponi effettuati. Nella stesso periodo ci sono state 7 guarigioni, con una media dei ricoverati pari a zero. Mentre prosegue il monitoraggio, nel mondo continuano anche gli studi per cercare di conoscere meglio il SARS-CoV-2.
Recentemente una ricerca ha messo in evidenza un legame fra il Covid e i gruppi sanguigni. Sulla rivista Blood Advances il risultato di uno studio condotto da Sean Stowell della Harvard Medical School di Boston, che dimostrerebbe una correlazione diretta tra il gruppo sanguigno A e un rischio maggiore di infezione da coronavirus rispetto al gruppo 0.

La proteina Spike al centro dello studio
A fare la differenza, secondo i ricercatori, sarebbe la proteina spike - responsabile dell'invasione cellulare -, la quale avrebbe manifestato maggiori affinità con le cellule del gruppo sanguigno A, ed una consequenziale preferenza ad infettarle.

Gli esiti dei test di laboratorio
Durante le prove in laboratorio, i ricercatori hanno aggiunto una proteina per impedire il riconoscimento dei "tag molecolari" sulle cellule (gli antigeni del gruppo sanguigno) da parte del SARS-CoV-2, scoprendo l'interruzione della preferenza del virus per l'infezione delle cellule del gruppo A, senza alcun effetto su quelle del gruppo 0. Da qui la conclusione secondo cui le cellule del gruppo sanguigno A hanno maggiori probabilità di essere infettate rispetto a quelle del gruppo 0, soprattutto nel caso della variante Omicron.

Gli esperti raccomandano di non abbassare la guardia
Anche le persone con gruppo sanguigno 0 devono comunque prendere precauzioni contro il Covid: questa la raccomandazione degli scienziati. Nonostante gli studi effettuati su un gruppo di diverse migliaia di persone abbiano rivelato che gli individui con gruppo sanguigno A hanno il 20% di probabilità in più di essere contagiate dopo l'esposizione al virus rispetto a quelle con gruppo sanguigno 0, altri fattori - come l'età e le patologie croniche - risultano più importanti nel determinare il rischio di contrarre una forma grave di SARS-CoV-2.






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