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Covid: le nuove varianti aumentano i contagi anche a San Marino. Il punto dell'esperto su dati, sintomi e nuovi vaccini

Nonostante l'aumento di casi, la situazione rimane sotto controllo anche sul Titano. Tutto ciò che c'è da sapere sui vaccini - vecchi e nuovi - e sui sintomi delle nuove varianti

di Silvia Fabbri
9 set 2023
Il dottor Massimo Arlotti
Il dottor Massimo Arlotti

Torna ad affacciarsi, in queste settimane, lo spettro del Covid. Come in Italia, anche a San Marino il numero di positivi è in salita: attualmente sono 40 - senza alcun ricovero ospedaliero -, secondo l'ultimo aggiornamento dell'Istituto di Sicurezza Sociale. Il Titano si è allineato alle disposizioni della vicina Italia togliendo l'obbligo di isolamento in caso di positività, pur restando vivamente consigliata - da parte dell'Iss - la permanenza presso il proprio domicilio in caso di malattia sintomatica. Con l'autunno alle porte riparte anche la campagna vaccinale contro il Covid - virus ancora potenzialmente pericoloso per determinate fasce di popolazione -, quest'anno arricchita anche dall'arrivo dei nuovi vaccini contro le varianti, di cui anche San Marino è a caccia. Abbiamo fatto il punto della situazione con Massimo Arlotti, medico infettivologo, già direttore del dipartimento internistico dell’AUSL della Romagna sede di Rimini, consulente Iss per le malattie infettive e per la commissione vaccini, ex commissario straordinario per l'emergenza Covid nel 2020 sul Titano, ruolo per il quale è stato insignito del titolo di commendatore dell’Ordine Equestre di Sant'Agata.

I dati relativi ai nuovi contagi sono in aumento, in Italia come a San Marino. Ve lo aspettavate? C’è preoccupazione?
Nei tre anni di sviluppo di questa epidemia non siamo mai stati davvero in grado di fare previsioni. Abbiamo visto che le riprese nei contagi non sono legate alla stagionalità, come invece accade con altre malattie virali: abbiamo registrato diverse recrudescenze durante i mesi estivi, come nel 2021, lo scorso anno e come registriamo ora. Che possano salire i contagi in estate è quindi un dato già assodato. Mi pare però che non vi siano le condizioni per essere particolarmente preoccupati perché al momento l'impatto di questo aumento su strutture sanitarie e assistenziali è modesto, con un incremento delle ospedalizzazioni, dell'accesso alle terapie intensive e della mortalità comunque contenuto. Sia l'ospedalizzazione - che è un indicatore dello sviluppo di forme più impegnative -, che i ricoveri in terapia intensiva, che la mortalità, riguardano soprattutto la popolazione più anziana: dagli 80 anni fino agli ultra novantenni. Sono queste le persone che risentono maggiormente della diffusione del virus - sono peraltro le stesse che subiscono i danni maggiori anche in occasione della diffusione di altre malattie virali - .

Eris e Pirola sono le nuove varianti di omicron attualmente più diffuse. I sintomi sono variati rispetto ad altre forme di Covid o sono sovrapponibili?
I sintomi di Covid iniziano come quelli di una comune malattia delle alte vie respiratorie: febbre, malessere, dolori muscolari, mal di gola e tosse. Indistinguibili da qualunque altra malattia virale delle prime vie respiratorie. Non si possono fare diagnosi differenziali attraverso i sintomi. Quello che è cambiato nel tempo è la frequenza delle forme gravi di malattia. Oggi certamente - nel complesso - Covid è una malattia molto meno impegnativa di quella che abbiamo osservato nel 2020. 

Parliamo ora di immunizzanti: quali sono le differenze fra i classici vaccini contro il Covid e i nuovi da poco approvati per le varianti, in arrivo anche a San Marino?
In realtà il vaccino che verrà proposto ha un solo ceppo di SARS-CoV-2, che è il ceppo progenitore della gran parte delle varianti che stanno circolando in Italia e nel resto d'Europa, ovvero l'XBB. Ci si aspetta che questi nuovi vaccini approvati possano aumentare la protezione nei confronti dell'infezione attraverso una risposta immunitaria anticorpale più sostenuta rispetto ai precedenti. Nei confronti della malattia grave, invece, anche i vecchi vaccini hanno dimostrato una efficacia importante. Credo quindi che gli ultimi vaccini approvati non siano molto differenti sotto questo ultimo aspetto, mentre penso che il loro vantaggio - se le varianti che continuano a circolare rimarranno queste - sia quello di una maggior protezione nei confronti delle nuove infezioni.

A chi è destinata la campagna di vaccinazione autunno inverno che partirà fra poco?
Bisognerà fare i conti con la disponibilità di vaccini perché ancora non ci sono: saranno probabilmente disponibili entro la metà di ottobre. Dipende dagli accordi che vengono fatti con l'Italia, però le indicazioni a San Marino sono sovrapponibili a quelle che vengono date oltre confine, che sono poi derivate dalle raccomandazione dell'Oms e dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). L'obiettivo della vaccinazione è proteggere le persone dalla malattia grave, quindi ridurre l'impatto che ha il  Covid nei confronti delle strutture sanitarie, dei ricoveri, delle terapie intensive e contenere ovviamente la mortalità. Per questo la campagna sarà rivolta principalmente a:

 persone anziane, perché la gravità della malattia è direttamente proporzionale all'incremento dell'età. In Italia verrà proposto gratuitamente e consigliato alle persone a partire dai 60 anni in su;

• sarà proposto gratuitamente anche a soggetti di ogni età - dai 6 mesi in avanti - che presentino quei fattori di immunosoppressione o malattie o condizioni che li rendono fragili e più esposti allo sviluppo di forme gravi e che rischiano, quindi, conseguenze importanti;

donne gravide, perchè il Covid in gravidanza è una malattia importante che può creare problemi seri a madre e bambino;

personale di assistenza, sia all'interno degli ospedali che in strutture residenziali che accolgono fragili e disabili. E' consigliata anche a chi assiste persone di questo tipo all'interno delle famiglie, quindi sia ai famigliari conviventi che alle persone di assistenza domiciliare.

Se le dosi disponibili saranno poche ci si concentrerà sulla popolazione più anziana - dagli 80 anni in su -, sulle donne gravide , sui gravi immunodepressi e sul personale sanitario.

Vi aspettate nuove recrudescenze importanti del virus?
Che si possano avere riaccensioni di questa infezione è verosimile. E' la storia di questi tre anni, non esistono indicazioni circa la futura scomparsa del Covid, che probabilmente rimarrà nella nostra ecologia, magari come già si può osservare, portatore di una malattia attenuata. Questa riduzione di gravità è probabilmente legata - ritengo - soprattutto allo stato immunitario della popolazione, oggi meno recettiva rispetto al 2020. Il modello cinese, che a fine 2022 ha interrotto le misure 'Zero Covid' riaprendo le frontiere anche al virus, ha portato ad una epidemia di dimensioni epiche che ha determinato nei due mesi successivi un aumento della mortalità nella popolazione cinese - non dovuta solo al Covid -, con un eccesso di 1milione e 870mila individui, cioè circa 1,3 per mille abitanti. La diffusione di questo virus in una popolazione recettiva determina ancora una condizione di gravità e di carico assistenziale importante che credo da noi non si verificherà più dato lo stato immunitario della popolazione ormai ampio. Credo quindi che vadano protetti solo i più esposti a rischi - cioè quelli di cui abbiamo parlato - e i vaccini sotto questo aspetto sono strumenti fondamentali. Bisogna considerare inoltre le terapie antivirali, oggi molto efficaci: per cui le persone che hanno condizioni favorenti lo sviluppo di malattie gravi, anche se vaccinate, possono essere trattate con tali farmaci per ridurre il rischio di progressione. Quindi non mi aspetto più una catastrofe come quella del 2020.









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