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Presentata la nuova stagione teatrale

5 ott 2007
La conferenza stampa
La conferenza stampa
“Non c’è nulla di più efficace dell’approfondire la propria dimensione culturale attraverso le emozioni”. Con queste parole il Segretario Michelotti ha salutato la nuova stagione teatrale. “Uno di quei segnali - ha detto - dello stato culturale di un paese”. Un importante appuntamento accompagnato da una veste grafica nuova, accattivante. Il cartellone - come ha sottolineato lo stesso Segretario - offrirà un intrattenimento intelligente oltre che divertente e porterà il pubblico a riflettere sulla contemporaneità. “Il nostro è un gioco di equilibrio - ha spiegato il direttore artistico Gemma Cavalleri - ci muoviamo al confine tra tradizione e nuovo, ricercando una sempre maggiore qualità”. L’offerta è variegata e risponde ad un teatro inteso come crocevia di culture ed espressioni. Una stagione per tutti, pensata anche per gli studenti delle scuole superiori e per gli anziani, la cui presenza è stata la vera sorpresa dello scorso inverno. In scena spettacoli classici e contemporanei. Da Aristofane a Molière, da Flaubert ad Ibsen passando per Petrolini fino ad arrivare a Camilleri e Nothomb. E questa stagione si arricchisce di una ulteriore novità: San Marino teatro percorre anche la strada delle co-produzioni. Assieme a teatri italiani e stranieri produrrà uno spettacolo di una giovane compagnia di danza innovativa, la norvegese Wee. 12 spettacoli in tutto, più due fuori abbonamento. L’ingresso omaggio ad uno dei due verrà offerto agli abbonati. Un modo per premiare l’amore per il teatro di chi confermerà la propria adesione. La campagna abbonamenti partirà il 17 ottobre e si chiuderà il 14 novembre. Il 18 novembre lo spettacolo di apertura. In scena il grande circo acrobatico di Pechino. Infine un accenno alla nuova veste grafica nata per rappresentare contenuti e forme espresse dalla gestione sammarinese degli ultimi tre anni. Una immagine di bellezza, forza ed eleganza. Il logo riproduce un anfiteatro greco riveduto in chiave moderna quasi a formare una piazza con case e palazzi. Un anfiteatro/città ideale - ha spiegato la Cavalleri - che avvolge e accoglie le diversità.

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