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25 aprile, Ricci: «I valori della Liberazione per la rinascita del Paese»

Il sindaco: servirà la stessa forza del Dopoguerra per ricostruire

25 apr 2020
25 aprile, Ricci: «I valori della Liberazione per la rinascita del Paese»

E’ una cerimonia storica: oggi più che mai riflettiamo sui valori del 25 aprile, la nostra festa di ringraziamento nei confronti dei partigiani, degli alleati e di chi decise di stare dalla parte della libertà. Attualizzandoli rispetto a un trauma che sta attraversando il Paese e il mondo. Sono tante le similitudini». Così Matteo Ricci nel 75esimo della Liberazione, davanti al monumento alla Resistenza. Ha spiegato il sindaco, che ha indossato una mascherina tricolore donata dall’Ail: «Prima della seconda guerra mondiale tutto è apparso attraverso un nemico invisibile, ovvero un’ideologia estremista che ha contagiato la mente di milioni di persone. Riferendosi alla superiorità di razza, all’uomo forte, alla paura, al nazionalismo estremo. Poi il nemico invisibile lo abbiamo visto incarnato nel nazifascismo, nelle violenze e nella guerra. La Liberazione rappresenta la sconfitta di quell’ideologia. Grazie alla libertà, all’uguaglianza e alla solidarietà: i valori della Resistenza». Ha proseguito Ricci: «Il virus è davvero vigliacco: cammina sugli uomini. Per depotenziarlo, abbiamo accettato la più grande riduzione di libertà individuali dal Dopoguerra, in nome di un bene collettivo: la salute pubblica e degli altri». Ricci ha menzionato «le tante vittime nella città, che non hanno potuto avere nemmeno il saluto dei propri cari. Dovremo recuperare momenti religiosi e laici per ricordare, come comunità, le persone scomparse». Ancora: «Abbiamo scoperto che gli uomini sono in verità tutti uguali. Il virus colpisce tutti». Altro elemento emerso è «la solidarietà, in primis verso il sistema sanitario. Abbiamo riscoperto quanto sia importante avere una sanità pubblica che renda tutti uguali. Nella città e nel Paese tutti sono stati curati nella stessa maniera. Non si sono viste scene pietose di altre parti del mondo come le fosse comuni di invisibili o le persone nei parcheggi. Il sistema sanitario pubblico italiano ha rafforzato, grazie alla straordinaria professionalità di medici e infermieri, il senso di solidarietà umana». Ora, secondo Ricci, «dobbiamo avere la stessa forza del Dopoguerra per rinascere. Non sarà facile, perché al lutto e alla difficoltà sanitaria si abbina una crisi socio-economica spaventosa. Ma ancora una volta saranno i valori della Liberazione a fare ripartire il Paese. Servirà lo stesso coraggio». Anche per ricostruire le relazioni umane: «Vincere l’odio sarà ugualmente una sfida nel dopo coronavirus. Il nemico non è l’altro, ma il virus. Che va sconfitto con l’umanità». Il sindaco ha citato una frase di Guccini, «dopo la guerra c'era una voglia di ballare che faceva luce», recentemente ripresa in una vignetta di Makkox (vedi allegato): «Spero che la rinascita possa essere rappresentata da questa bella immagine, una volta che avremo sconfitto il virus», ha concluso. CERIMONIA - «Il primo pensiero è alle persone che oggi sarebbero state qui con noi, concentrate e commosse, con lo sguardo a quello che è accaduto 75 anni. Noi col privilegio di essere qui testimoniamo questa presenza, sperando che il prossimo 25 aprile sia diverso e ci veda tutti insieme – ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli -. Ciò che è accaduto in questi mesi ha generato una narrazione che assomigliava a quella della guerra, perché ne abbiamo avuti tutti gli elementi: le tante vittime, i coraggiosi, che sono proprio qui vicino a noi, dentro l’ospedale, dove hanno lottato e resistito, duramente, contro il virus. La dimensione del coraggio è stata riscoperta come un valore importante, lo stesso coraggio dei partigiani nella Resistenza. Poi abbiamo forte lo smarrimento delle persone, la paura e la preoccupazione per quello che è avvenuto e che avverrà. Tornando indietro con la memoria la città di Pesaro era un cumulo di macerie, avevamo una situazione di devastazione importante e i bisogni primari difficilmente risolti. Mettiamo allora un parallelo con le preoccupazioni che vivono oggi le nostre comunità sull’andamento dell’economia, sul lavoro e sui servizi. Questi sentimenti hanno trovato nel 25 aprile un momento importante, in cui una comunità si è ritrovata, consapevole delle difficoltà ma fiduciosa nel futuro con un nuovo ordinamento democratico e una costituzione che apriva un mare di opportunità e di libertà. Questo è lo spirito di cui abbiamo bisogno oggi perché siamo convinti che dentro quei valori, che ogni giorno vanno confermati, ci sia l’essenza per affrontare meglio quello che ci attende. E allora che il 25 aprile rappresenti questo passaggio nel quale sapremo essere uniti come allora, nelle differenze, ma dentro una prospettiva che ci vuole vedere in grado di rispondere a quelle paure». Presenti il prefetto Vittorio Lapolla e il presidente del consiglio comunale Marco Perugini. Sono intervenuti anche Matilde Della Fornace, presidente dell’Anpi Pesaro e il generale Luigi Caldarola in rappresentanza delle associazioni combattentistiche e d’arma.


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