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Applausi a scena aperta per Carlo Lucarelli a Villa Manzoni

14 nov 2019
Applausi a scena aperta per Carlo Lucarelli a Villa Manzoni

Carlo Lucarelli, ospite impeccabile e persona squisita, disponibile a raccontarsi con voce pacata, senza fretta, con lo sguardo attento e gentile di chi vive per tanto tempo immerso nel “male”, ma che nonostante tutto continua a credere nella possibilità del bene. Lucarelli esprime la propria creatività utilizzando con successo e intelligenza tutti i mezzi di comunicazione che il mondo contemporaneo mette a disposizione: tv, radio, fiction, fumetti. Ma soprattutto è e vuole rimanere uno scrittore di romanzi. Il pubblico di Villa Manzoni gli riserva applausi a scena aperta. È l’ultimo appuntamento del calendario 2019, il presidente del Cda di Ente Cassa Faetano, Giuseppe Guidi, fa gli onori di casa e ricorda le prossime attività, legate alle celebrazioni del centenario della Cassa Rurale di Faetano, da cui sono nate Banca di San Marino e appunto l’Ente, e l’apertura a nuovi soci. Fuori, c’è una serata da lupi. Dentro, il calore della gente, il fascino di un autore che sa raccontare con ironia personaggi nati dalla sua fantasia, ma spesso collocati nella storia d’Italia. Come il commissario De Luca, che, nell'Italia fascista, amante delle belle donne, risolve i più efferati crimini della penisola e che è il protagonista del suo ultimo romanzo: “Peccato mortale”. Il poliziotto De Luca aveva vinto il concorso nel 1928, diventando il più giovane commissario della polizia italiana, dimostrando, da subito, una certa idiosincrasia per il potere di turno. Lui si sente servitore dello Stato, più che uno dei suoi rappresentanti. “Sono un poliziotto” è la sua frase preferita e forse anche la sua giustificazione. Il ciclo di De Luca è, allo stesso tempo, la biografia di un funzionario onesto ma anche uno specchio dell’Italia dell’epoca, raccontata con ricchezza di particolari opportunamente sottolineati come le canzoni del tempo, le pubblicità, le cronache giallo-rosa e quelle quotidiane del Resto del Carlino, che in una Bologna bombardata avvisa quanti punti tessera possono essere usati quel giorno per comprare il pane. Carlo Lucarelli è un affabulatore, sa trasformare in racconto ogni tipo di indagine, incuriosisce e ammalia, sa descrivere le inquietudini del noir creando in diretta l’atmosfera della suspence. Delizioso e commovente il suo ricordo di un altro maestro come Camilleri, con cui ha scritto un romanzo a quattro mani scambiandosi “pizzini” nascosti nei cannoli siciliani o vassoi di tortellini. Al termine della conversazione, in sala c’è la fila per un autografo, o per un selfie. Lui, generoso, stringe la mano tutti, e regala un sorriso a tutti.


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