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Augusto Michelotti (Area Democratica): "La questione Beccari, rifiuti di qualità"

19 mag 2020
Augusto Michelotti (Area Democratica): "La questione Beccari, rifiuti di qualità"

Per chi non sa cosa sia la questione Beccari srl, azienda con sede in zona produttiva di Murata, spieghiamo che è una società che opera nella raccolta di rifiuti molto spesso pericolosi e che non possono essere smaltiti attraverso i canali di raccolta tradizionali ma portati in siti specializzati in cui debbono essere collocati per essere trattati al riparo dai pericoli che potrebbero generare. In pratica si tratta di un processo di commercio all’ingrosso di rifiuti in cui il cliente paga perché qualcuno vada a prendere i suoi rifiuti speciali e perché siano poi smaltiti in siti di raccolta specializzati; il guadagno del lavoro sta nella differenza di tariffa tra quanto riscosso nel ritiro dei rifiuti e quanto si va a pagare per il loro smaltimento. Il guaio è che la Beccari srl raccoglieva i rifiuti, si faceva pagare e poi li accumulava nei tre siti suoi e non suoi, uno addirittura abusivo, senza poi smaltirli e/o trattarli da nessuna parte. Incassava e accumulava, creando così una bomba ambientale molto pericolosa all’interno di un centro abitato e una zona produttiva con rischi ambientali per tutti di vario genere. Quando ero Segretario al Territorio e Ambiente, ho seguito attentamente la “pratica Beccari srl”, ma ho sempre pensato e dato disposizioni in modo che ”lo Stato non dovesse spendere un euro in questa situazione, prima di tutto per non premiare un’azienda che ha agito in maniera truffaldina risolvendogli il problema e poi per non creare un pericoloso precedente in cui ogni operatore che avesse agito in quel modo avrebbe potuto scaricare sulle casse dello Stato le proprie malefatte (della serie “tanto paga Pantalone”)”. Ritenevo ingiusto e immorale far pagare alla collettività i gravi errori commessi dai gestori della Beccari srl che, a tutela dei propri interessi, avevano commesso numerosi atti illeciti; nel frattempo si era arrivati alla condanna dell’amministratrice della Beccari srl nel processo penale in cui l’Eccellentissima Camera si era costituita parte civile. Furono anche messi i sigilli ai capannoni interessati. Nel frattempo si stava lavorando per trovare una o più aziende del settore interessate a rilevare la Beccari e farsi carico del problema subentrando lentamente, in maniera professionale, lecita e controllata nella gestione per lo smaltimento di quel macello ambientale. Si era arrivati a un buon punto ma poi la situazione politica è degenerata interrompendo tutto. Poi, con il nuovo governo è arrivato “terminator”, il neo segretario di Stato Canti, il castigamatti che risolve tutto e che dichiara testualmente, infilando quasi casualmente, la questione Beccari in una replica durante la discussione in Commissione Consiliare Sanità sul Porta a Porta: ”basterebbero 1 milione e 500.000 €uro per liberare i siti (incriminati) dai rifiuti”. Innanzi tutto mi risultavano altre cifre, forse per Canti è un nonnulla, ma, in tutte le riunioni con esperti e operatori del settore, si è sempre parlato della metà esatta (si parlava di una punta massima di spesa di 7/800.000 €uro) da dove arrivano tutti questi costi in più? Perché? Non ci venga a dire il sig. Canti che ha già fatto fare dei sopralluoghi talmente precisi e in così poco tempo da essere arrivati a stime così importanti. Come ha fatto? E soprattutto, lo ha fatto? Viste le difficoltà di accesso ai capannoni? O è andato a spanne come fanno i politici poco avveduti? In un momento in cui si mettono le mani in tasca ai pensionati per raccogliere circa 1,5/2,0 milioni di €uro per la pandemia del Covid19 poi cosa facciamo? Li giriamo per tappare i buchi della Beccari? Stiamo scherzando o la filosofia di governo di democristiana memoria sta tornando alla grande in tutto il suo splendore? Fare intervenire lo Stato è la soluzione più semplice, più facile, da bambino di 6 anni, ma non è questo quello che deve fare il buon politico lungimirante, deve lavorare per il bene della collettività con competenza e seguendo il metodo del “buon padre di famiglia” in cui quel capannone, che si vorrebbe affittare, visti i precedenti, andrebbe confiscato per entrare nelle disponibilità del patrimonio dello Stato. Se ce la fa. Ci provi Segretario, ci provi.

c.s. Augusto Michelotti
Libero cittadino
Area Democratica, corrente interna a SSD


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