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Comunicato conferenza stampa MARTEDI' 29 MARZO 2016.

29 mar 2016
Comunicato conferenza stampa MARTEDI' 29 MARZO 2016.
La Legge Monti Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Con lo slittamento di 7 anni per l'accesso alla pensione, saranno prelevati nel periodo 2013-2020 circa 80 miliardi di euro a danni di lavoratori e pensionati. Lo hanno scritto CGIL CISL UIL nazionali lanciando la mobilitazione “Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani” prevista per Sabato 2 Aprile, lo hanno ribadito questa mattina i Segretari territoriali Graziano Urbinati, Massimo Fossati, Giuseppina Morolli nel corso della conferenza stampa indetta per illustrare i motivi dell'iniziativa e i dati sulla situazione pensionistica e occupazionale locale.

Una diversa flessibilità del sistema pensionistico entro i limiti dei 41anni di contribuzione e interventi di politica economica per la crescita e lo sviluppo che favoriscano l'aumento dei consumi, sono - ha detto il Segr. CISL Romagna Massimo Fossati - due elementi che interromperebbero il circuito negativo nel quale ancora ci troviamo. Segnali di questa crisi sono i 7,8 milioni di ore di cassa integrazione utilizzate nel 2015; le tante aziende in crisi o che hanno chiuso definitivamente; il tasso di disoccupazione che ci pone al secondo peggior posto in Regione, dopo Ferrara, con il 9,5%, che sale al 23,5% nella fascia di età 15-29 anni e al 33,8% nella fascia di età 15-24 anni; il calo dei redditi (stime CAAF CISL di Rimini) dell'1,60 %, con una media annua di 21.000 euro lorde e una fascia molto critica rispetto alle retribuzioni che va dai 30 ai 40 anni.

Se sul fronte delle retribuzioni la situazione è critica le cose non vanno meglio nell'area pensioni. Dai dati riportati dal Segr. UIL Rimini Giuseppina Morolli i pensionati della provincia sono 86.717 i quali, in media, percepiscono una pensione di 820 euro, una cifra anche in questo caso al di sotto della media regionale che è di circa 950 euro con una forte penalizzazione per le donne (uomini 1.295 euro, donne 731 euro) e uno squilibrio tra settore pubblico e privato che vede ammontare le pensioni rispettivamente a 1.714 euro e 885 euro. Per i territorio di Rimini è comunemente assodato che turismo e commercio siano stati settori dove lavoro nero ed evasione contributiva hanno trovato un terreno più favorevole con l'effetto di condizionare al ribasso le quote pensionistiche e le stesse dichiarazioni dei redditi. Terreno favorevole come ha detto più tardi Graziano Urbinati per l'utilizzo del tutto improprio dei voucher che sono schizzati dagli 80.000 del 2008 agli attuali 1.600.000.
Avevamo chiesto che venissero erogati anche agli anziani gli 80 euro che sono stati distribuiti ai lavoratori dipendenti ma il Governo – ha aggiunto Giuseppina Morolli - non ha accettato la nostra proposta.

La mobilitazione nazionale è rivolta alla modifica della Legge Monti-Fornero ma intervenire sulle pensioni significa anche riavviare il mondo del lavoro e soprattutto dare una possibilità ai giovani che oggi ne sono tagliati fuori. E sulla situazione del mercato del lavoro ha fatto alcune puntualizzazioni il Segr. CGIL Rimini Graziano Urbinati a partire dalla considerazione che quando si parla di aumento dei contratti a tempo indeterminato, quelli denominati a tutele crescenti, non si tiene conto che in questa tipologia, gonfiata dallo sgravio contributivo degli 8.000 euro per tre anni, sono state travasate tutte le altre tipologie. Il dato, a livello nazionale, fa già registrare un crollo nei primi mesi del 2016, così come saranno da considerare sia il mancato decollo dell'apprendistato che il flop del progetto Garanzia Giovani.
I contratti a tutele crescenti aumentano di circa 6.500 nel 2015 passando dal 5,5 % al 12,9% del totale degli avviamenti, una percentuale più bassa rispetto a quella regionale e italiana. Ma nel contempo calano i contratti a tempo determinato (meno 3.000 circa pari a -3%), calano i co.co.pro (meno 1.540 circa), diminuisce il lavoro intermittente (-2.200 circa). Sempre per quanto riguarda il mercato del lavoro gli avviati (coloro che nel 2015 hanno avuto almeno un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato) sono aumentati del 2,9% (+ 1.629 sul 2014) anche se dei 58.404 avviati, il 66,7 % ha interrotto il rapporto di lavoro (stagionali e precari).

Da rilevare che, grazie alle centinaia e centinaia di accordi sindacali realizzati nelle aziende in crisi per poter usufruire degli ammortizzatori, le conseguenze della crisi stessa sono state meno devastanti di quanto non avrebbe potuto essere. Grazie a questi accordi si è cercato di salvare tanti posti di lavoro, di difendere la dignità del lavoro, di evitare un pericoloso scivolamento verso stati di povertà e di disagio sociale dai quali più difficilmente si riesce a tornare indietro, di sottrarsi a forme di assistenzialismo che, seppur lodevoli, vanno circoscritte all'ambito caritatevole.
Dunque, la politica economica nazionale e di conseguenza quella territoriale, ha bisogno di una svolta, sia per quanto riguarda il mercato del lavoro che il sistema previdenziale. Per questi motivi SABATO 2 APRILE tutti i cittadini sono invitati a partecipare alla manifestazione che si terrà a partire dalle ore 10.00 in piazzetta Teatini a Rimini per chiedere al Governo: flessibilità per tutti in uscita dal lavoro, rispetto per il lavoro e la fatica diversi, pensioni dignitose oggi e domani e 41 anni al massimo di contributi.



CGIL CISL UIL Rimini

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