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Comunicato stampa congiunto (RETE-MDSI) odg debitori

24 mag 2017
Comunicato stampa congiunto (RETE-MDSI) odg debitori
Impossibile appoggiare il diabolico piano politico sul sistema bancario, con la magistrale e occulta regia di Banca Centrale, il Segretario Celli nel ruolo di attore protagonista e il resto del governo che si sollazza a fare da scenografia.
Un copione da manuale in cui ogni singolo intervento messo in atto in questi mesi ha avuto un unico obiettivo: arrivare a giustificare la necessità di indebitare lo Stato anche se, a conti fatti, questa necessità non esiste. Un copione scritto fuori confine che prevede diverse fasi: creazione dell'agitazione generale, interventi sulle banche senza alcun riguardo per i correntisti e i lavoratori, azioni unilaterali e forzate, coinvolgimento di personaggi quantomeno discutibili.
Il tutto contornato da forze politiche di maggioranza che difendono ogni passo non avendo ben chiaro neppure loro quale sia il percorso intrapreso. Non sapevano della situazione di Romito in Carisp, né dei legami e degli interessi incrociati tra San Marino e il Lussemburgo; si accontentano di sentire parlare di “gestione pubblica” dei crediti deteriorati per evitare di farsi qualche domanda in più e arrivare a capire che dietro questo aggettivo non c'è nulla se non la smania di speculare alle spalle dei sammarinesi.
Alcune di queste forze politiche oggi al governo – parliamo ovviamente di Sinistra Unita e Civico 10 - si sono scagliate per anni contro l'indebitamento estero, contro la piazza finanziaria. Non solo, pochi mesi fa hanno preso posizione anche contro la gestione dei crediti deteriorati attraverso una bad bank che invece oggi, a sorpresa, il Segretario alle Finanze porta in aula con nonchalance. E ci chiediamo: SU e c10 lo sapevano, non lo sapevano? E sono bastati pochi mesi sulla poltrona per cambiare idea sulla bad bank?
Nel programma di governo, la nostra coalizione aveva proposto un progetto totalmente diverso, di tutt'altro spessore e obiettivi. Nonostante il flagello del novello Attila-Adesso.sm, crediamo che esistano comunque delle iniziative per “correggere il tiro” di quello che si sta portando avanti. La strada intrapresa non è l'unica possibile, esistono alternative virtuose.
Queste iniziative le abbiamo scritte nero su bianco, su un corposo ordine del giorno presentato da RETE e MDSI durante l'ultima seduta del Consiglio Grande e Generale.
Ad esempio abbiamo proposto la necessità di separare la raccolta bancaria interna da quella esterna e prevedere azioni di salvaguardia dello Stato per la sola raccolta interna (quindi per i risparmi dei sammarinesi). Bocciata.
Abbiamo proposto di agevolare forme di cooperazione tra i dipendenti della banche per la gestione interna dei crediti deteriorati (npl). Questo perché il governo sta portando avanti un'idea diametralmente opposta, quella del bad bank, tra l'altro pubblicizzandola come “gestione pubblica” quando in realtà di pubblico non ci sarà nulla e si presterà il fianco a speculazioni di ogni sorta. Bocciata.
Ma la parte dell'odg che ha creato più clamore è stata quella in cui richiedevamo di rendere pubblici, entro il 30 maggio, i nominativi dei primi 30 debitori insolventi e dei primi 30 grandi debitori di ogni istituto bancario. Rispetto a questa proposta i partiti di maggioranza ci hanno chiesto di limitare la pubblicazione ai soli debitori insolventi, escludendo la pubblicazione dei grandi debitori. Ma la pubblicazione degli insolventi, senza i grandi debitori, rischia di diventare un escamotage per escludere dalla lista nominativi scomodi. Non solo, un grande debitore, benché non sia insolvente, può' trovarsi comunque al centro di condizionamenti e di conflitti di interesse di cui il Consiglio è bene che sia informato.
La volontà non è quella di mettere alla gogna nessuno. Può capitare di avere grandi debiti e anche di avere la volontà di ripianarli. Ma in una situazione in cui la cittadinanza verrà chiamata a ripianare i debiti contratti da altri, il governo ha il dovere di far emergere eventuali conflitti di interesse, eventuali legami dei debitori con la politica, le istituzioni e le banche. Perché, è inutile nascondersi dietro a un dito: è risaputo che molti dei grandi debitori hanno avuto, o magari hanno ancora, ruoli politici e istituzionali e quindi hanno votato leggi e provvedimenti non per il bene del paese ma per tutelare se stessi.
Dall'altra parte esistono anche persone che non sono di primo piano, non sono persone di spicco e in alcuni casi non sono neppure sammarinesi, ma che per non rispondere dei loro debiti milionari possono arrivare ad influenzare le istituzioni sammarinesi.
Per questo nell'ordine del giorno avevamo richiesto di inserire una normativa sulla corruzione privata e traffico di influenze, un reato che cerca di colpire il privato che fa da intermediario tra corrotto e corruttore mediante la propria influenza.
Ma il governo, anche su questo punto, non è riuscito a confuortarci.

comunicato stampa
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme

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