Dato che il mondo diventa sempre più interconnesso e l’imperativo di unire l’umanità è sempre più sentita, è necessario sviluppare sistemi di governo globale. Su questa idea si basa una pluri-premiata proposta di rimodellare il governo globale, suggerita da tre baha’i che si stanno specializzando negli aspetti della governance degli affari internazionali.
«Molti dei problemi che dobbiamo affrontare sono di natura globale. Non possiamo risolverli senza un qualche tipo di meccanismo forte di cooperazione internazionale», dice Augusto Lopez-Claros, economista internazionale e co-autore della proposta.
Le Nazioni Unite forniscono una base per la governance globale, ma la proposta perora la causa di un organo di governo internazionale più forte. La proposta delinea un meccanismo con due corpi legislativi: uno formato da rappresentanti nazionali e il secondo da delegati che rappresentano particolari questioni globali, come l’ambiente, i diritti umani e altri. Inoltre prevede un ramo esecutivo forte che dispone di una forza di sicurezza internazionale, nonché un corpo giudiziario internazionale qualificato che prenda regolarmente decisioni vincolanti.
La proposta è stata una dei tre vincitori del New Shape Prize assegnato in maggio dalla Global Challenges Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di stimolare la discussione sui sistemi della gestione dei rischi globali.
Il dottor Lopez-Claros, ex direttore del Gruppo indicatori globali presso il Gruppo della Banca mondiale e attualmente senior fellow presso la Scuola di servizi internazionali presso la Georgetown University, ha collaborato con Maja Groff, avvocato internazionale con sede all’Aia, Paesi Bassi, e Arthur Dahl, ex alto funzionario del programma per l’ambiente delle Nazioni Unite e
attuale Presidente del Forum internazionale dell’ambiente, in una proposta di riforma delle Nazioni Unite e di altre istituzioni globali. Intitolata “Governance globale e nascita di istituzioni globali per il XXI secolo”, la proposta evidenzia la necessità di un sistema di governo globale capace di affrontare efficacemente le grandi sfide contemporanee dell’umanità.
«I principi e i vari aspetti della nostra proposta si basano sulla saggezza di più generazioni e tipi di pensatori», dice la signora Groff, che lavora presso la Conferenza dell’Aia nell’ambito del diritto internazionale privato. «È nostra speranza affrontare le comuni aspirazioni dell’umanità».
Il dottor Dahl ha detto che gli ultimi decenni hanno dimostrato che il sistema delle Nazioni Unite è poso adatto a risolvere i problemi transnazionali e per questo è necessario riesaminare l’ONU, la sua ulteriore evoluzione e il suo mandato. «Molte delle crisi intrinsecamente globali non possono essere risolte al di fuori di un quadro di azione collettiva globale che comporti una collaborazione sovranazionale e un ripensamento fondamentale del significato del termine “interessi nazionali”», afferma il documento.
Per i tre autori, ciò significa che è necessario incrementare le esistenti strutture delle Nazioni Unite.
«Complessivamente, le nostre proposte garantirebbero che le Nazioni Unite si spostino al più presto verso un coerente modello di governance, analogo a quello che ci aspettiamo dai sistemi dei governi nazionali efficaci, che abbia la capacità di monitorare costantemente i rischi globali correnti ed emergenti e di risolverli rapidamente», ha spiegato la signora Groff.
Per vedere le foto o leggere l’articolo in inglese online, visitare news.bahai.org.
«Molti dei problemi che dobbiamo affrontare sono di natura globale. Non possiamo risolverli senza un qualche tipo di meccanismo forte di cooperazione internazionale», dice Augusto Lopez-Claros, economista internazionale e co-autore della proposta.
Le Nazioni Unite forniscono una base per la governance globale, ma la proposta perora la causa di un organo di governo internazionale più forte. La proposta delinea un meccanismo con due corpi legislativi: uno formato da rappresentanti nazionali e il secondo da delegati che rappresentano particolari questioni globali, come l’ambiente, i diritti umani e altri. Inoltre prevede un ramo esecutivo forte che dispone di una forza di sicurezza internazionale, nonché un corpo giudiziario internazionale qualificato che prenda regolarmente decisioni vincolanti.
La proposta è stata una dei tre vincitori del New Shape Prize assegnato in maggio dalla Global Challenges Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che si propone di stimolare la discussione sui sistemi della gestione dei rischi globali.
Il dottor Lopez-Claros, ex direttore del Gruppo indicatori globali presso il Gruppo della Banca mondiale e attualmente senior fellow presso la Scuola di servizi internazionali presso la Georgetown University, ha collaborato con Maja Groff, avvocato internazionale con sede all’Aia, Paesi Bassi, e Arthur Dahl, ex alto funzionario del programma per l’ambiente delle Nazioni Unite e
attuale Presidente del Forum internazionale dell’ambiente, in una proposta di riforma delle Nazioni Unite e di altre istituzioni globali. Intitolata “Governance globale e nascita di istituzioni globali per il XXI secolo”, la proposta evidenzia la necessità di un sistema di governo globale capace di affrontare efficacemente le grandi sfide contemporanee dell’umanità.
«I principi e i vari aspetti della nostra proposta si basano sulla saggezza di più generazioni e tipi di pensatori», dice la signora Groff, che lavora presso la Conferenza dell’Aia nell’ambito del diritto internazionale privato. «È nostra speranza affrontare le comuni aspirazioni dell’umanità».
Il dottor Dahl ha detto che gli ultimi decenni hanno dimostrato che il sistema delle Nazioni Unite è poso adatto a risolvere i problemi transnazionali e per questo è necessario riesaminare l’ONU, la sua ulteriore evoluzione e il suo mandato. «Molte delle crisi intrinsecamente globali non possono essere risolte al di fuori di un quadro di azione collettiva globale che comporti una collaborazione sovranazionale e un ripensamento fondamentale del significato del termine “interessi nazionali”», afferma il documento.
Per i tre autori, ciò significa che è necessario incrementare le esistenti strutture delle Nazioni Unite.
«Complessivamente, le nostre proposte garantirebbero che le Nazioni Unite si spostino al più presto verso un coerente modello di governance, analogo a quello che ci aspettiamo dai sistemi dei governi nazionali efficaci, che abbia la capacità di monitorare costantemente i rischi globali correnti ed emergenti e di risolverli rapidamente», ha spiegato la signora Groff.
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