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Il Bosco che verrà: una classe un bosco

Terzo anno “Il momento migliore per piantare un albero è... vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso”. Confucio

16 nov 2023
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Lunedì 13 novembre sono riprese, e dureranno fino a mercoledì 22 novembre, le attività di piantagione del “Bosco che verrà” con la messa a dimora di ulteriori 350/400 piantine, per un totale di circa 1500 piantine nei tre anni. È stata scelta questa settimana per sottolineare l’importanza di incrementare e proteggere le superfici forestali del nostro territorio e di tutto il pianeta, in quanto a cavallo della Giornata Nazionale degli Alberi, 21 di novembre. Anche quest'anno, il progetto coinvolgerà tante ragazze e tanti ragazzi della Scuola Media di San Marino. Alunne e alunni delle classi prime si alterneranno nella piantagione; mentre quelli di seconda e terza eseguiranno lavori di manutenzione nelle circa 1200 piantine già messe a dimora negli scorsi anni. La novità di quest’anno scolastico è che, grazie ad un progetto in collaborazione con i Centri di Documentazione, molte delle piantine che saranno poste a dimora sono state “prodotte” dagli alunni durante il loro ultimo anno di scuola elementare. Il progetto pluriennale di forestazione “Il Bosco che verrà: una classe un bosco” è stato ideato e avviato dalla Scuola Media nell'ambito delle Azioni per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. L'iniziativa ha avuto il generoso apporto economico delle famiglie degli alunni della Scuola Media e di molte aziende ed enti della Repubblica di San Marino: CSDL, UNAS, Cassa di Risparmio, Reggini Spa, BP Holding-Overwiev, Titanka spa, Brand Gioelli, Energreen srl, MED Cartotecnica, TITANCOOP srl, Bioagrotech srl, Montechimica Spa, Agrigarden, Consorzio Terra di San Marino, Associazione GAS Marino. I boschi rappresentano un efficiente sistema di assorbimento della CO2 presente in atmosfera. Con questa azione la Scuola Media vuole dare il suo contributo fattivo, oltre che simbolico, nella lotta ai cambiamenti climatici. Il progetto (nella sua prima fase) prevede di realizzare, nell’arco di tre anni scolastici, una superficie forestale di circa un ettaro nella zona della Ciarulla, nel Castello di Serravalle, in un’area ubicata al margine dell'omonima zona produttiva. Le specie utilizzate sono sia arbustive che arboree autoctone. Si tratta di piante quali sanguinello, prugnolo, rosa canina, ginestra, acero campestre e minore, roverella, orniello, leccio, melo e pero selvatico, sorbo, tamerice, mirabolano. L’area forestale, che si andrà a realizzare, contribuirà ad incrementare la qualità ambientale dell’area, grazie all'aumento di biodiversità ed un'azione benefica, diretta, sul microclima per la presenza di alberi ed arbusti, oggi praticamente assenti. Il progetto è stato realizzato su terreni dati in concessione dalla Ecc.ma Camera, grazie alla fattiva e preziosa collaborazione logistica della Segreteria al Territorio, di tecnici e maestranze dell’AASLP, Verde Pubblico e dell’UGRAA e della Federazione Tiro a Volo. Il progetto rappresenta la dimostrazione della possibilità di raggiungere importanti obiettivi attraverso la collaborazione di più realtà del territorio quando l’obiettivo è chiaro e condiviso.





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