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I leader africani e i temi dell’ambiente

28 giu 2017
I leader africani e i temi dell’ambiente
Quando si affrontano le questioni del cambiamento climatico, è necessario adottare una prospettiva olistica, ha detto la Baha’i International Community in un recente incontro sull’ambiente al quale hanno partecipato diversi leader africani.

«Dobbiamo tener conto delle dimensioni spirituali e materiali. Come possiamo vivere in armonia con la natura?», ha chiesto Solomon Belay, rappresentante dell’Ufficio della BIC in Addis Abeba. «Abbiamo bisogno di una visione coerente delle questioni ambientali e di un piano basato su di essa».

A questo incontro che ha avuto luogo nel Gabon dal 10 all’11 giugno 2017 hanno partecipato circa 45 rappresentanti del Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), dell’Alleanza panafricana per il clima e la giustizia, della Commissione dell’Unione africana, della Conferenza ministeriale africana sull’ambiente (AMCEN) e della Rete dei parlamentare panafricani per i cambiamenti climatici, e altri.

La BIC ha partecipato a una conversazione con l’UNEP sul contributo che le organizzazioni basate sulla fede possono offrire agli obiettivi ambientali dell’ONU e l’incontro di questo mese ha offerto ai leader africani l’opportunità di accordarsi sulle questioni ambientali in previsione della terza riunione dell’Assemblea per l’ambiente delle Nazioni Unite che avrà luogo alla fine dell’anno.

I partecipanti al seminario nel Gabon hanno discusso soluzioni ambientali innovative che permetterebbero di accelerare l’implementazione degli obiettivi delle Nazioni Unite per uno sviluppo sostenibile in Africa. Questo incontro segna un ulteriore progresso negli sforzi per proteggere l’ambiente, ma il discorso sull’ambiente rimane ancora relativamente frammentario, ha detto il dottor Belay.

«La dimensione spirituale è quasi completamente assente», ha commentato.

Durante l’incontro, l’Ufficio della BIC ha distribuito la sua dichiarazione, “Visione condivisa, volontà condivisa: per scegliere insieme il nostro futuro globale”, che è stata originariamente preparata per COP21, il convegno delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nel dicembre 2015.

«Il nostro rapporto con la natura deve essere esaminato a tutti i livelli», ha detto il dottor Belay, illustrando alcune parti della dichiarazione che chiedono alle persone, alle istituzioni della società e alla comunità nel suo complesso di prendersi responsabilmente cura del cambiamento.

«L’adozione di modelli sostenibili di vita personale e collettiva richiede non solo nuove tecnologie, ma anche una nuova coscienza degli esseri umani, tra cui una nuova concezione di noi stessi e del nostro posto nel mondo», si legge nella dichiarazione.

Dopo la riunione di giugno in Gabon, si prevede di tenere un altro incontro con una maggiore attenzione al contributo che le organizzazioni basate sulla fede possono offrire alle tematiche ambientali.


Per leggere l’articolo in inglese on-line, vedere le fotografie e accedere ai link si vada a: http://news.bahai.org/story/1177

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