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Legge di bilancio, Upr: "Solo un brodino per le casse dello stato"

22 nov 2015
Legge di bilancio, Upr: "Solo un brodino per le casse dello stato"
Legge di bilancio, Upr: "Solo un brodino per le casse dello stato"
Che la legge di bilancio 2016 rappresenti un solo un brodino per le esangui casse dello stato non ci vuole molto a capirlo.

Ci si permetta l’irriverente paragone ma riteniamo che il progetto di legge difficilmente possa invertire una pericolosa tendenza nelle finanze pubbliche.

Le entrate non aumentano, così come latitano idee, progetti per rilanciare il Paese.

Sarebbe sufficiente leggere la relazione della Commissione di Controllo per la Finanza Pubblica sull’esercizio finanziario 2014 a pagina 60:

“Sebbene siano numerose le analisi interne allo Stato, le stesse non configurano il “controllo di gestione” programmato dal 2004, e che inoltre neppure una sofisticata politica economica possa sterilizzare fattori straordinari, se non in presenza di consistenti fondi patrimoniali o riserve economiche; fattori assenti che aggravano ulteriormente il profilo sostanziale della programmazione economico-finanziaria effettuata su dati vecchi e non coerenti”

A pagina 57 della relazione poi c’è un passaggio che certifica come proteste che UPR rivolge ogni anno su i dati di bilancio siano fondate:

“I software, ed i metodi, in uso sono inefficienti ed inefficaci, le elaborazioni contabili avvengono per opera dell’attività manuale, che costruisce la struttura ed il contenuto dei documenti in analisi. A tale metodo di lavoro, oltre alla possibilità certa errori, sono inevitabilmente associati tempi lunghi e necessità di risorse uomo in modo inefficiente”.

Abbiamo riportato integralmente questi passaggi poiché riteniamo che le considerazioni di un soggetto istituzionale terzo rispetto al governo, al Consiglio e estraneo alle logiche maggioranza e opposizione, fotografi il precario stato delle finanze pubbliche.

UPR è preoccupata poi dell’approccio semplicistico ereditato dall’età dell’oro del bilancio pubblico. I metodi che ogni azienda normale segue sono per lo stato “fantascienza” e il tutto sprofonda in una burocrazia sempre più estesa che ormai auto genere burocrazia fuori da ogni controllo politico e sociale. Ci sarebbero tanti elementi da sottolineare nel progetto di legge ma c’è ne uno imbarazzante, se non altro a una settimana dall’inizio della conferenza mondiale del clima. L’articolo 40 sancisce che lo Stato non abbia contezza delle utenze di acqua, gas, energia elettrica attivate e della loro utilità. Et voilà, con articolo della finanziaria si avvia la razionalizzazione, usando anche impropriamente la parola “risparmio energetico”. E’ come se il proprietario di un palazzo non conosca il numero delle utenze che ogni mese paga e non sa nemmeno se sono attive, utili o sensate. Se poi si vuole parlare veramente di ambiente le risorse stanziate a bilancio sono veramente poca cosa e suggeriamo al governo e maggioranza di essere molto cauti quando si parla di politiche green per la Repubblica di San Marino.

UPR intende fare qualche considerazione anche sul comma 19 “Riferimento del Governo sui recenti fatti e notizie, trasmessi dagli organi di informazione, che coinvolgono la Repubblica di San Marino e successivo dibattito”, che si svolgerà in seduta segreta.

UPR come già anticipato uscirà dall’aula e dal Palazzo, UPR ha votato in Ufficio di Presidenza e in aula contro lo sdoppiamento del comma, un pastrocchio nato per rimediare un pastrocchio.

E’ una scelta estrema per segnalare il senso di una dibattito inutile per una vicenda che ha molto di privato quasi di “familiare” e poco di pubblico. Ci sono fatti che potrebbero essere oggetto di indagine della magistratura e di altre autorità e uffici pubblici. Se un movimento politico e l’intera maggioranza intende manifestare sostegno a un leader o estraneità a comportamenti illeciti, riteniamo ci siano forme istituzionali e di comunicazioni pubbliche appropriate, evitando di impegnare il Consiglio in un dibattito che sarà “segretamente” ricordato per la sua inutilità.

Ricordiamo che a oggi nessuno si è dimesso dal Congresso di Stato e che molto realisticamente nessuno si dimetterà o sarà dimissionato nemmeno nella settimana che sta per iniziare.

Ci sarà solo il solito flusso di parole – segrete questa volta – in cui si elogeranno gli sforzi per voltare pagina, si gonfierà il petto per il coraggio avuto nel cambiare il paese, si elencheranno le leggi promosse e approvate dimenticando che l’intervista all’orafo non è stata registrata nel 1985, 1995, 2005 ma nell’autunno 2015.

In politica ogni tanto più che i proclami in politichese servono gesti concreti per ridurre a zero le polemiche, senza segreti o escamotage lontani dai cittadini e dal nuovo modello di paese che in tanti diciamo di volere costruire.


Comunicato stampa
Unione per la Repubblica

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