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Muccioli (Csdl): "Esternalizzazioni di servizi pubblici, sono tutte da rivedere"

22 set 2015
Muccioli (Csdl): "Esternalizzazioni di servizi pubblici, sono tutte da rivedere"
Muccioli (Csdl): "Esternalizzazioni di servizi pubblici, sono tutte da rivedere"
L'ultimo esempio su cui si cerca di fare luce è la esternalizzazioni di linee di trasporto; crediamo che non porterà nessun beneficio alle casse dello Stato, non vi sono garanzie che non produrrà ulteriore disoccupazione, oltre a porre seri dubbi sulla sicurezza

di Alessio Muccioli - Segretario FUPI/CSdL

Condividiamo pienamente l’opinione del Segretario alla Sanità Mussoni rispetto a come vengono gestiti gli appalti pubblici; nel merito delle sale operatorie dell’ISS la denuncia della FUPI-CSdL risale al lontano febbraio 2012, quando in un articolo che fece molto scalpore denunciammo come le spese per le stesse sale operatorie fossero quintuplicate rispetto al preventivo iniziale; tutto ciò senza colpo ferire, nel senso che nessuno dei responsabili è stato chiamato, è il caso di dirlo, a pagare il conto, sia in termini propriamente economici che politici.

Quello delle sale operatorie è uno dei tanti esempi di mala gestione nella Pubblica amministrazione, in cui gli appalti pubblici continuano ad essere gestiti nello stesso modo, e dove le aree di spreco, crisi o non crisi, non mancano mai. In questi anni abbiamo avuto modo di denunciare innumerevoli volte tali casi, da appalti per pulizie a manutenzioni varie a opere pubbliche con costi completamente fuori controllo; purtroppo non cambia mai nulla...

Ultimo esempio sul quale cerchiamo con grande fatica di fare luce, è quello della esternalizzazione di alcune linee di trasporto pubblico che, a nostro avviso, non porterà beneficio né alle casse pubbliche né all’utenza. Ciò perché i conti presentati a noi sembrano non tornare; l'Azienda dei Servizi infatti asserisce che effettuerà un risparmio sulle linee pubbliche esternalizzate seppure non licenziando nessun dipendente, poiché gli autisti attualmente utilizzati in tali linee, finora pubbliche, a loro dire saranno utilizzati altrove.

Si tratta di 6 dipendenti per i quali, essendo autisti, troviamo difficile una eventuale ricollocazione in altre mansioni; quindi rimangono dubbi sulla reale intenzione dell’amministrazione di non creare ulteriore disoccupazione, che oltre a produrre un enorme danno ai lavoratori, si tradurrebbe anche in ulteriori costi in termini di ammortizzatori sociali.

Vi sono poi altri problemi non meno importanti, inerenti la sicurezza; non vi è infatti nessuna garanzia che gli autisti delle aziende private che effettueranno il servizio sulle linee esternalizzate, non abbiamo già fatto nella stessa giornata altri turni di lavoro; si potrebbe verificare che un autista lavori per molte ore consecutive, ben oltre la soglia di sicurezza. Gli autobus circolano su strade pubbliche, e quella della sicurezza dovrebbe essere il primo requisito dal quale partire; invece non è stata data nessuna garanzia in merito.

In generale, a nostro avviso andrebbero riviste tutte le esternalizzazioni in essere in questo paese; ricordiamo infatti che lo Stato foraggia diverse realtà private che, senza le commesse statali, farebbero fatica a sopravvivere. Per non parlare, tra i casi specifici, della gestione dei parcheggi pubblici affidati ai privati, ai quali comunque viene sempre garantito un introito minimo a spese del contribuente; o del caso degli asili privati, che ricevono anch’essi prebende dallo Stato.

Come se tutto ciò non fosse sufficiente, si procede con il settore poste, che grazie alla recente conversione in Spa potrà mettere in atto servizi finanziari ad alto livello; peccato che ormai di finanza in questo paese ne sia rimasta ben poca, e che gli stessi istituti finanziari arranchino alla ricerca di liquidità (anch’essi peraltro destinatari di benevole politiche statali a loro sostegno)...

Ultimo atto che si cerca di compiere sotto il vessillo della privatizzazione riguarda il settore della terza età, ovvero la volontà del Governo di rendere completamente privata la gestione delle due case di riposo unificate nella struttura di Fiorina; sì perché anche l’anziano deve essere terreno di conquista per queste politiche ottuse che non tengono conto nemmeno delle specificità dei servizi sociali. Noi ribadiamo invece che sulla pelle dei cittadini non si specula.

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