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PDCS: seconda serata Festa dell'Amicizia

18 ago 2019
PDCS: seconda serata Festa dell'Amicizia

Prosegue benissimo la Kermesse della 46a Festa dell’Amicizia del Partito Democratico Cristiano Sammarinese - che finirà stasera domenica 18 agosto – con circa 3.500 presenze tra piazza Bertoldi, gli Orti Masi e la Terrazza Ex-Ritrovo di Serravalle.  In Piazza Bertoldi, le orchestre di David Pacini e Claudio Nanni insieme ai ballerini di Mirco e Sandra hanno fatto il pieno e fatto ballare centinaia di persone sul palco. Agli Orti Masi, il Live Festival ha offerto ottima musica con la partecipazione di molti giovani per ascoltare le band Martina Gaetano, The Penguins, Naufraghi, Rowan Park, ed il tributo con Muse Italian Connection. Sulla Terrazza Ex-Ritrovo, strapiena ancora una volta, si è affrontato il tema: “TRA POPULISMI E SOVRANISMI, È ANCORA POSSIBILE UNA POLITICA CHE ABBIA AL CENTRO LA PERSONA E IL BENE COMUNE?”. Intervenuti: On. Mario Mauro (Presidente del Centro Studi Meseuro per l’Europa del Mediterraneo, già Ministro della Difesa nel Governo italiano e Vice-Presidente del Parlamento europeo) Beccari Luca (Presidente PDCS), Morganti Giuseppe Maria, (Capogruppo SSD), Ciavatta Roberto (Consigliere Movimento Civico Rete MD), Ciacci Matteo, (Capogruppo Movimento Civico 10), Giovagnoli Gerardo (Rappresentante PSD/PS). Sonia Tura introduce la serata chiamando in causa Mario Mauro, Ex-Ministro italiano, su cosa sia il bene comune. «Il bene comune – replica Mauro - non è la media degli interessi in gioco, ma l’affermazione di un fattore positivo che vale per tutti. Perché la pace è un bene comune? Perché è un bene per tutti». Ringraziando il PDCS per l’invito, l’Ex-Ministro ricorda all’assemblea che la Festa dell’Amicizia di San Marino è l’ultima esistente nell’Unione Europea. «La maggior parte delle Democrazie Cristiane europee non aveva il simbolo di una fede religiosa, ma la parola “libertas”. La questione della libertà è la questione fondamentale del sovranismo. Il problema oggi è come si gioca la questione della libertà di scelta di un Paese e se chi si propone come difensore della sovranità vuole fare veramente il bene del Paese. Oggi, chi ha responsabilità politica deve guardare lontano, deve saper immaginare il destino di una generazione e spendersi per il bene comune». Riguardo alla situazione dell’Unione Europea il politico italiano spiega che il progetto iniziale, messo in atto come soluzione condivisa dai Paesi dopo il dramma della II seconda guerra mondiale, ad un certo punto si è “incartato”. «Il progetto aveva posto come obiettivo una federazione di Stati, per vincere il male oscuro che aveva portato i Paesi al conflitto. Furono tre politici europei, un italiano, un tedesco e un francese a metterlo a punto. Ciò che è accaduto, però è che questo percorso non si è compiuto, relegando l’UE ad una sorta di grande organizzazione sovranazionale. L’Unione Europea è in un guado». Per uscire dal guado, secondo Mauro serve garantire la dimensione federale dell’Unione Europea, pena il fallimento completo. Anche San Marino può avere un ruolo in questo percorso: «San Marino – conclude Mario Mauro - fa bene a cercare un accordo con l’UE, ma dovrebbe avere anche un’ambizione: restituire all’UE il vero paradigma della libertà. Infatti, serve una federazione di Stati che proponga diversità e libertà, non omologazione. Perché questo guado si possa superare serve una guida, una guida di montagna. Chi meglio del monte Titano?». Prendendo la parola, Luca Beccari, Presidente PDCS chiarisce che il titolo della serata vuole restituire l’immagine di una percezione che alcuni hanno in questo momento a San Marino. «Sembra – dichiara Beccari – che la “politica”, intesa come impegno per elaborare le soluzione ai problemi del Paese, sia stretta tra due spinte: quella populista e quella sovranista, che schiacciano la sua vera azione. Io ritengo sia stata la crisi a spingere San Marino in questa situazione e serve una risposta chiara per tornare alla politica reale». Secondo Beccari, 3 aspetti sono fondamentali perché la politica si riappropri del suo ruolo: contenuti, persone capaci e fiducia. Se questa legislatura è stata caratterizzata da un governo debole per mancanza di persone capaci e si è creato uno “scollamento” istituzionale, per non abdicare alla spinta populista e sovranista serve recuperare fiducia nella classe politica, mettendosi in netta discontinuità con le modalità del recente passato. Riguardo all’UE e al ruolo di San Marino sul piano internazionale Beccari chiarisce: «Il percorso di adeguamento agli standard internazionali, ci è costato tantissimo senza averci portato in un contesto che garantisse altri vantaggi. Da qui l’esigenza di mantenere una politica estera attiva. Io non mi definisco un europeista convinto, ma sono sicuro che l’Accordo di Associazione sia un asset fondamentale ed un obiettivo che andrà avanti anche nella prossima legislatura. San Marino deve giocarsi bene le sue carte, sapendo che il negoziato non significa solo vedere realizzati i nostri “desiderata” ma sarà finalizzato a trovare forme di integrazione economica e sociale fra San Marino e l’UE che ci consentiranno di aprire nuove opportunità pur mantenendo lo status e le peculiarità di un Paese terzo». Infine, interpellato sulla possibile crisi di governo, il Presidente DC è molto chiaro: «Noi il prossimo bilancio vorremmo farlo già nel contesto di una nuova legislatura. In questi due anni e mezzo ci siamo opposti a provvedimenti che avrebbero creato gravi danni al Paese ma abbiamo dato il nostro contributo alla legge salvabanche ed a quella elettorale, per il maggior bene dei cittadini. Come Partito, però, non ci presteremo mai a delle politiche di sostegno a questa maggioranza dall’esterno. Quindi, dovranno aprirsi altri scenari con un nuovo progetto politico di larghe intese e con regole del gioco chiare. Attenzione però: larghe intese sono possibili se c’è una base solida e chiarezza sulle cose sostanziali da fare, impegnandoci tutti a cercare unità d’intenti. Sono convinto che in questo modo la politica saprà trovare la strada della condivisione». Rispetto alla complessità attuale della situazione politica internazionale, Giuseppe Maria Morganti, Capogruppo di SSD, evidenzia che anche le modalità di selezione della classe politica sono molto diverse. «Un tempo c’era tutto un percorso di formazione e di attivismo, prima di arrivare in Consiglio. Oggi, invece, la classe politica si forma direttamente sul campo. Oggi la realtà è molto più complessa. Di fronte ai problemi del Paese, essere assenti credo non sia un buon modo di fare politica». L’Ex-Segretario alla cultura, si dice molto spaventato rispetto a come stanno andando le cose in Europa, sostenendo che l’attuale spinta antieuropeista non considera l’importanza avuta dalla “grande intuizione dei fondatori” nell’avere salvaguardato al pace tra i popoli, e nell’aver creato politiche di garanzia a tutela dei i più deboli. «Oggi, chiosa Morganti - non dobbiamo essere contro l’Europa, ma per l’Europa». Durante il dibattito, il Capogruppo di SSD, evidenzia come San Marino sia di fronte a sfide e a questioni politiche in alcuni settori strategici che richiedono continuità, e non possono avere l’imprinting di una sola forza politica. «Il Paese aveva la necessità di una scossa e la gente lo ha detto espressamente con le ultime elezioni. Oggi, però, abbiamo la necessità di costruire un percorso di fiducia e, in questi giorni si sta riflettendo su questo. Dobbiamo ragionare in termini “più espansivi” rispetto alla sola maggioranza. Serve un senso comune di pacificazione che, solo, può portare a realizzare gli obiettivi importanti di cui San Marino ha bisogno». A dimostrazione di ciò, Morganti porta l’esempio di quanto fatto sulla legge salvabanche. «Tutta la politica ha dimostrato grande senso di responsabilità – continua il rappresentante di SSD - trovando una soluzione comune, anche con tutte le parti sociali. Non sarebbe mai stato possibile se non ci fosse stata questa condivisione. E’ la dimostrazione oggettiva di come sia possibile affrontare le problematiche difficili, solo insieme. C’è una necessità oggettiva del Paese di trovare un’unità politica e sociale ampia per dare risposte ai problemi attuali». Roberto Ciavatta, Consigliere di RETE, innanzitutto, riflette su quali siano le cause di sovranismi e populismi. «Bisogna capire quali siano le basi e le radici utilizzate. I sovranismi, che sono una costante nell’Europa contemporanea, sono una risposta ad una forma di internazionalismo che, con l’avvento del liberismo, era diventata la necessità di togliere ogni limite alla circolazione dei capitali. Questo richiedeva che ci fossero meno vincoli alla circolazione delle persone e delle aziende. Contro questa dinamica nascono i sovranismi, per affermare che la propria storia non venisse “messa sul piatto” per la necessità di avere un mercato più aperto. A San Marino, tutti i partiti erano sovranisti. Noi non possiamo essere diversamente perché dobbiamo tutelare dei confini limitati e non abbiamo alcun potere militare, ma solo quello diplomatico. Il populismo, inizialmente, era un movimento che serviva per dare voce al popolo, ma che ad un certo punto degenererà. Io credo che a San Marino non ci siano formazioni populiste. Tuttavia, se per populismo si intende, come in principio, “dare voce al popolo”, io mi candido con il mio movimento ad essere una di quelle forze populiste». Rispetto ad una possibile caduta del governo, Ciavatta è molto chiaro: «Credo che la prossima legislatura sia vicinissima per una ragione molto semplice: l’esempio della “buona politica” dell’ultimo anno è stato quello in cui l’opposizione è andata incontro alla maggiorana per superare dei problemi che sarebbero stati irrisolvibili. O la maggioranza è in grado di salvarsi da sola, mettendo insieme tutti e facendo i provvedimenti, oppure questa maggioranza è finita». Ribadendo che questo governo era nato con un deficit di rappresentatività sin dall’inizio, l’esponente di RETE sostiene che il tempo sia finito e che si debba andare alle urne, garantiti dalle nuove regole della legge elettorale. «Io non sono europeista – conclude Ciavatta – e RETE era l’unica forza a dire no all’Adesione. Noi dicevano no all’adesione perché bisognava iniziare il percorso di Associazione. Io voglio fare l’Associazione con l’UE, ma nella maniera più trasparente possibile, e solo se siamo scuri che ogni accordo che sigliamo non leda il rapporto di vicinato con l’Italia, che rimarrà sempre il nostro primo interlocutore». Gerardo Giovagnoli del PSD, Vice-Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa nella scorsa legislatura, interviene dicendo che chiudersi nella sola protezione del proprio Stato nazionale, ha come risultato solo il conflitto. «La risposta del chiudersi, dell’individuare il nemico e di abbatterlo è illusoria. San Marino ha limiti in tantissimi campi, tranne che nella politica estera. Se tu ti sai giocare quella carta, allora sì che ottieni risultati. La soluzione non può essere rinchiudersi nella propria sovranità in senso esclusivo. Se torniamo al concetto di sovranità nazionale, come in passato, non contiamo niente sul panorama internazionale». Per Giovagnoli non si può ignorare che il processo di integrazione europea di San Marino sta andando a rilento e, anche nel rapporto con l’Italia, la Repubblica è completamente bloccata. «Noi siamo nel contesto europeo – continua l’Ex-capogruppo del PSD - e dobbiamo sperare che l’Unione Europea continui ad esistere. Gli effetti di una sua disgregazione porterebbero ad complessità enorme, in cui dovresti tornare a “contrattare” con ogni Stato singolo. Noi siamo sempre stati per una scelta chiara: l’Adesione. Dopo il referendum il nostro Paese ha preso un’altra strada, che ha a che fare con la sola parte economica, e che è la destinazione di questo percorso e che deve essere fatto. Noi abbiamo bisogno di avere il passaporto europeo, per i nostri cittadini e per le nostre aziende». Per Matteo Ciacci, Capogruppo di Civico 10 il rapporto con l’Italia e con l’Unione Europea devono essere “la stella polare” per la politica estera del nostro Paese. «Credo – continua Ciacci - sia corretto e valido intrattenere relazioni anche con altri Stati. Quando è venuto il ministro russo in Repubblica, abbiano chiarito anche l’obiettivo dell’incontro: rappresentare alla Russia gli adeguamenti di San Marino rispetto al contesto economico e finanziario, creare contatti in ambito culturale e commerciale, visto che San Marino non aveva mai aderito all’embargo dell’UE e poteva essere un’opportunità». Riguardo all’Unione Europea il consigliere di Civico 10 conferma la convinzione europeista del proprio movimento, anche se evidenzia un deficit di democraticità della stessa. «Serve interrogarsi su quale sarà il ruolo dell’UE nel futuro e il ruolo di San Marino al suo interno. L’accordo di Associazione – continua Ciacci - è il passaggio mediamo tra rimanere in mezzo al guado diventare membro. Va fatto con trasparenza e condivisione, definendo quali siano le priorità rispetto alle 4 libertà. L’Accordo credo debba andare avanti in caso di crisi di governo». Riguardo alla difficoltà della situazione politica attuale, Ciacci non si nasconde dietro a un dito: «Le sfide che ci attendono dovranno essere affrontate con un governo più rappresentativo possibile. Io sono meno diplomatico di Beppe (Morganti). Ci sono sfide rilevanti di fronte a noi, a partire dal Bilancio, che non possono essere affrontate da soli, come maggioranza. O il tavolo di confronto che ci ha aiutato a fare la legge salvabanche e la legge elettorale vanno avanti oppure bisogna ridare la parola ai cittadini. La maggioranza nell’ultimo anno ha cambiato passo e capito che ci possono essere altri alleati per andare avanti». Il video integrale della serata è sulla pagina facebook del PDCS, e sul sito www.pdcs.sm troverete anche tutte le immagini della serata di ieri nella gallery. Questa sera, Domenica 18 agosto, alle 20.30, in piazza Bertoldi, il Segretario Politico del PDCS Gian Carlo Venturini, proporrà la propria sintesi politica a tutti gli amici della Festa. Sempre questa sera, in Piazza Bertoldi sarà presente l’orchestra di Daniele Tarantino, assieme alla scuola di ballo Indanza, mentre agli orti Masi, per i più giovani, la musica delle band Electric Church, 60’ Special, Dreaming the Night e serata tributo ai ColdPlay con Playcold. Inoltre, a conclusione della Festa ci sarà l’estrazione della Lotteria dell’Amicizia che, quest’anno, mette in palio 3.500 € e numerosi altri premi.  Per maggiori informazioni su tutto il programma della festa potete consultare: il sito del PDCS www.pdcs.sm la pagina Facebook del PDCS: www.facebook.com/PDCS.SanMarino


Comunicato stampa
PDCS


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