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Il Psd sul decreto 87

30 lug 2017
Il Psd sul decreto 87
I sottoscritti componenti del gruppo consigliare del Partito dei Socialisti e dei Democratici, in merito al decreto n. 87/2017, ed in particolare alla conversione in titoli del debito pubblico del credito d’imposta concesso agli istituti bancari che hanno acquisito le perdite delle banche poste in liquidazione, precisano che la suddetta conversione non può essere equamente operata se non si tiene conto altresì dei beni che hanno originato le perdite; infatti non si può accettare di convertire il credito lasciando agli istituti beneficiari i fondi contenenti gli attivi ed in particolare i beni immobili. Lo Stato deve poter rilevare e gestire attraverso un proprio ente tutti gli attivi contenuti nei fondi, con la garanzia che nella conversione siano rispettati, previa indicazione di linee guida, i criteri fissati dall’art. 5, IV comma, del decreto 87, che dovranno essere oggetto di uno specifico decreto; in questo modo si potrà chiudere definitivamente l’operazione credito d’imposta e i relativi fondi di gestione; ciò anche in considerazione del fatto che lo Stato avrà la gestione diretta dei crediti e dei beni immobili. Tale scelta fornirà concrete opportunità di lavoro ai non occupati del settore e sarà maggiormente efficace stante l’utilizzo delle norme sui crediti dello Stato e dell’Esattoria. Auspicando che la maggioranza ed il Governo non vogliano proseguire con un’operazione volta al solo vantaggio delle banche attualmente beneficiarie del credito d’imposta, questo comunicato ha l’obiettivo di aprire un dialogo fra le forze politiche e sociali volto a far intraprendere al Paese una soluzione di sistema alla grave crisi del settore bancario, che esce dalla gestione contingente e fornisce allo Stato uno strumento con cui potrà gestire direttamente ulteriori perdite e passività del sistema, dando la possibilità ai cittadini di comprendere e condividere ogni singolo passo.

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