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Roberto Fabbriciani, ai San Marino Courses, racconta: “Io e Camilleri”

1 ago 2018
Roberto Fabbriciani, ai San Marino Courses, racconta: “Io e Camilleri”
Roberto Fabbriciani con il suo flauto e Andrea Camilleri con il suo linguaggio. Due grandissimi, uno della musica, l’altro della letteratura, da soli, sul palco del teatro greco di Siracusa, per quasi due ore. Il pubblico in delirio. Un’esperienza indimenticabile, per l’originalità e la bellezza di testi e musiche concertati tra loro. Andrà in forma integrale sui Rai 1 verso fine settembre.
Roberto Fabbriciani, interprete originale ed artista versatile, che ha innovato la tecnica flautistica moltiplicando con la ricerca personale le possibilità sonore dello strumento, famosissimo a livello internazionale, è in questi giorni sul Titano per una master class dei San Marino International Summer Courses. Comunicativo ed eclettico, si presta volentieri a rispondere ad alcune domande.
Com’è andata questa storia con Camilleri?
“Mi ha chiamato lui, è un mio ascoltatore da gran tempo. Ci ha tenuto molto ad invitarmi per scrivere la musica per il suo ultimo testo ed eseguirla con lui, in veste di attore. Così abbiamo fatto questa esecuzione intitolata “Conversazione su Tiresia” al teatro greco di Siracusa l’11 giugno scorso. Verrà trasmesso su Rai 1 verso settembre, in occasione del suo 93esimo compleanno. La cosa ha avuto un grandissimo successo
È stata un’esperienza emozionante. Ho visto tanta gente commossa per la forza del testo e per come è stato realizzato. Ne sono fiero, perché era un compito arduo, in quanto era uno spettacolo a due, che è durato un’ora e quaranta, solo parole e musica.”
Ma lei è esperto in questo senso, ha fatto musica per la tivù, per la pubblicità…
“Sì, anche per film. Ho lavorato molto in questo senso. Soprattutto sul teatro musicale, con Camilleri è stata un’esperienza non nuova, ma delicatissima, considerato il personaggio, straordinario, qual è Camilleri, che sta vivendo una stagione di grande popolarità e di grandissima cultura. Questo testo l’ho dovuto studiare bene perché è scritto su se stesso, sul cieco Tiresia, che parte dall’antica Grecia, toccando varie epoche fino ai giorni nostri. Quando la musica supporta e parole, allora è vincente
Cambiamo argomento, che effetto fa avere il proprio nome sulla Treccani?
“Mi fece più effetto, negli anni ’70, trovare il mio nome sulla Garzantina. Me lo disse un mio collega: incredibile, alla tua età sei già sulla Garzantina! In effetti non era facile essere in quella collocazione, perché era una piccola pubblicazione e avere uno spazio lì dentro, era davvero una cosa importante. Siccome nessuno ti regala niente, evidentemente qualcuno si è accorto… indubbiamente sono soddisfazioni.”
Lei è a San Marino in questi giorni per fare dei corsi di alto livello. Ci sono giovani interessati a un tipo di musica non certo di massa?
“Questi San Marino International Summer Courses, organizzati dal Maestro Augusto Ciavatta, sono veramente speciali e hanno un indirizzo altamente qualificante, qual è appunto la musica classica contemporanea. Qui affrontiamo tutti i problemi che pone giornalmente la musica di attualità. Diciamo che insegniamo ai giovani a rapportarsi ai linguaggi musicali contemporanei di ricerca. Una musica di grande complessità, si tecnica, si anche di trasmissione. In effetti, sono pochi i giovani che si dedicano a questa disciplina, perché la strada è molto impegnativa, bisogna essere fortemente motivati e anche talentati.”
La grande proliferazione di concorsi, aiuta questi giovani?
“Vanno misurati uno per uno. Sul mercato c’è di tutto e di più. Ci sono concorsi molto seri, ma anche banali, ripetitivi. Questi non sono di grande utilità, perché alla fine non regalano niente a un giovane. Il vero concorso è sicuramente più utile perché avviano il giovane nel mondo del solismo, del concertismo. I corsi di formazione, come quelli che stiamo facendo, direi che sono necessari e funzionali alla formazione di una carriera.”

Comunicato stampa
San Marino International Summer Courses

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