I riposi compensativi sono uno strumento utile a quelle tipologie di lavoro a stretto contatto con utenti in stato di particolare disagio fisico e psichico, necessitanti di assistenza continuativa e per questo esposti ad alto rischio di stress identificativo nella cosiddetta sindrome “burnout”, regolamentati dall’art. 6 della legge 30 marzo 1993 n. 53.
Su proposta della Commissione sulla spending review, con il decreto delegato del 14 aprile del 2012, n. 52, venivano abrogati mediante provvedimento del Consiglio Grande e Generale, successivamente è stato chiesto al Governo di attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato a ripristinare e ridefinire le categorie di operatori che, per le mansioni effettivamente svolte in maniera continuativa fissa e quotidiana, possano necessitare dei riposi compensativi. A marzo 2015 è stato sottoscritto l’accordo frutto del lavoro tra la Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Segreteria agli Interni e le Organizzazioni Sindacali.
Al tavolo di confronto l’obiettivo primario è sempre stato quello di migliorare la regolamentazione dell’erogazione dei giorni di riposo, cercando di trovare il miglior compromesso tra giorni erogati in riposi, pur mantenendo la stabilità e la continuità agli assistiti che necessitano del personale socio sanitario. Nell’accordo sono stati esclusi dal godimento i dipendenti che svolgono mansioni dirigenziali ed amministrative. Per le altre figure del servizio socio sanitario i giorni di riposo vengono riconosciuti sulla base della mansione lavorativa.
Rispetto alla legge precedente i giorni di riposi compensativi sono stati ridotti da 12 a 4 e 9 giorni a seconda delle figure professionali. Tali giorni vengono maturati con la progressione dell’anzianità di servizio prestato nel settore socio sanitario, non più suddivisi per scaglioni di anzianità ma vengono maturati al compimento di ogni due o tre anni, a seconda delle figure professionali, di servizio effettivamente prestato.
Il Segretario di Stato per la Sanità si compiace per il conseguimento del risultato raggiunto frutto del confronto aperto e costruttivo che si è tenuto tra i rappresentanti delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali.
Segreteria di Stato Sanità e Sicurezza Sociale
Su proposta della Commissione sulla spending review, con il decreto delegato del 14 aprile del 2012, n. 52, venivano abrogati mediante provvedimento del Consiglio Grande e Generale, successivamente è stato chiesto al Governo di attivare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato a ripristinare e ridefinire le categorie di operatori che, per le mansioni effettivamente svolte in maniera continuativa fissa e quotidiana, possano necessitare dei riposi compensativi. A marzo 2015 è stato sottoscritto l’accordo frutto del lavoro tra la Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale, la Segreteria agli Interni e le Organizzazioni Sindacali.
Al tavolo di confronto l’obiettivo primario è sempre stato quello di migliorare la regolamentazione dell’erogazione dei giorni di riposo, cercando di trovare il miglior compromesso tra giorni erogati in riposi, pur mantenendo la stabilità e la continuità agli assistiti che necessitano del personale socio sanitario. Nell’accordo sono stati esclusi dal godimento i dipendenti che svolgono mansioni dirigenziali ed amministrative. Per le altre figure del servizio socio sanitario i giorni di riposo vengono riconosciuti sulla base della mansione lavorativa.
Rispetto alla legge precedente i giorni di riposi compensativi sono stati ridotti da 12 a 4 e 9 giorni a seconda delle figure professionali. Tali giorni vengono maturati con la progressione dell’anzianità di servizio prestato nel settore socio sanitario, non più suddivisi per scaglioni di anzianità ma vengono maturati al compimento di ogni due o tre anni, a seconda delle figure professionali, di servizio effettivamente prestato.
Il Segretario di Stato per la Sanità si compiace per il conseguimento del risultato raggiunto frutto del confronto aperto e costruttivo che si è tenuto tra i rappresentanti delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali.
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