La Segreteria di Stato agli Affari Esteri riconosce l’impegno delle autorità italiane di Governo per individuare una soluzione ai disagi conseguenti al “Decreto sicurezza” e le esorta ad abbreviare il più possibile i tempi per la sua adozione I tempi della politica raramente coincidono con quelli dell’impresa o con quelli dei privati cittadini, che a buon diritto vorrebbero vedere risolti i loro problemi in tempi rapidi o perlomeno accettabili. Da diversi mesi la cosiddetta “questione targhe”, innescata dal “Decreto sicurezza” voluto dal Governo italiano, grava pesantemente sulla vita dei sammarinesi, in particolare sull’esercizio dell’attività produttiva e delle relazioni commerciali fra i due Paesi e i rispettivi soggetti economici. Nella piena consapevolezza delle ricadute che ne sarebbero derivate, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri si è mossa mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione, di carattere politico, giuridico e diplomatico, coinvolgendo come noto le Ambasciate dei due Stati e sollecitando direttamente i Ministeri degli Interni, degli Esteri e dei Trasporti, oltre a numerosi altri esponenti dell’esecutivo e del parlamento italiano. “Abbiamo accolto con favore e soddisfazione le dichiarazioni dei Sottosegretari all’Interno e del Viceministro ai Trasporti, che annunciano la possibilità di risolvere a breve la questione che coinvolge, oltre che San Marino, anche Monaco e Svizzera. Nell’auspicio che il provvedimento risolutivo sia effettivamente in dirittura d’arrivo, come è dato di poter ritenere attraverso i numerosi contatti con la controparte italiana, si evidenzia altresì che già da tempo sono state portate a conoscenza delle competenti Autorità italiane l’esistenza di accordi bilaterali vigenti cui potersi richiamare per la risoluzione della pesante situazione venutasi a creare. Siamo profondamente grati a tutti i soggetti che si sono adoperati per ricercare una soluzione percorribile in tempi brevi ad un problema che vede crescere ogni giorno di più i disagi e le complicazioni, soprattutto per gli operatori economici; allo stesso tempo siamo a rinnovare con decisione l’auspicio che si dia attuazione al più presto agli atti necessari per una deliberazione definitiva, che possa porre fine a questa incresciosa situazione e all’emanazione di un provvedimento in grado di recepire le istanze ripetutamente avanzate dal nostro Paese”.
Sulla "vicenda targhe" si spinga sull'acceleratore
15 mag 2019
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