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Upr: all'attenzione del governo "alcuni dei tanti temi aperti"

7 gen 2016
Upr: all'attenzione del governo "alcuni dei tanti temi aperti"
Upr: all'attenzione del governo "alcuni dei tanti temi aperti"
Finite le festività anche la politica rincomincia a scaldare i motori in vista della ripresa dell’attività istituzionale per il 2016.

Dopo avere chiuso con il botto il 2015 con il Natale delle meraviglie, ci pare che ora la befana ha lasciato sotto l’albero un “governo delle meraviglie”.

Meraviglie che appiano dalle esternazioni dei membri del Congresso di Stato.

Centinaia – anzi migliaia di nuovi posti di lavoro per il 2016, il settore del turismo rilanciato dopo la formidabile esperienza dell’Expo di Milano. Il settore della giustizia e dell’ordine pubblico perle scintillanti dell’operosità dell’esecutivo, come la Pubblica Amministrazione e sanità, settori in cui ogni giorno leggiamo di meraviglie e roboanti annunci.

Sarà suggestione, saranno le festività natalizie in cui si è tutti più buoni e sentirsi raccontare una belle storia è anche piacevole, ma ci pare che si stia notevolmente passando le comuni regole di buon senso.

Oltre 300 delibere del Congresso di Stato di mobilità, in linea con quanto accaduto negli anni 2014 e 2013 e superiori al 2012 anno in cui erano ancora a quota 200.

Dati economici da piena recessione, difficoltà nella finanza pubblica con una liquidità ridotta al lumicino con lo stato costretto a ricorrere ai tesoretti di qualche ente pubblico per pagare stipendi, pensioni e tredicesime a fine 2015. Infine aggiungiamo la situazione del settore finanziario – che non naviga in acque serene.

Unione per la Repubblica non vuole rompere il clima idilliaco instaurato durante le festività natalizie, ne vuole infrangere il sogno di qualche membro di Congresso di Stato.

UPR intende riportare l’attenzione su alcuni dei tanti temi aperti su i quali invece più che di racconti meravigliosi servirebbero soluzioni concrete.

Vicenda CARISP: UPR insieme a altre forze di opposizione attende le risposte ai quesiti posti sulla situazione della società;
Banca Centrale: il governo annuncia a mezzo stampa i 3 candidati per la presidenza ma degli impegni assunti a continuare il dialogo con l’opposizione si è persa traccia;
situazione medici, cosa accadrà dopo gli impegni sempre presi a mezzo stampa per impedire la fuga di medici dall’ISS;
ordine pubblico: centrale unica, reclutamento personale riforma dei corpi sono anche per il 2016 in cima alle priorità;
riforma sistema pensionistico: è necessaria ma quando e soprattutto chi avrà il coraggio per avviarla;
equilibrio dei conti pubblici: la situazione è molto precaria e soprattutto a fronte dell’indebitamento le entrate continuano a diminuire.



E infine c’è il problema dei problemi del governo, lo sviluppo economico. Autentico rebus su cui si sono spese fiumi di parole ma di risultati concreti non c’è traccia.

UPR fa un pubblico richiamo al realismo e soprattutto a prendere atto della grave situazione avendo almeno il buon gusto di smetterla con i proclami. Le feste sono finite e con esse il periodo delle meraviglie.



“In un paese normale – afferma il coordinatore UPR Nicola Selva – si sarebbe chiusa la legislatura ridando la parola agli elettori oppure altra soluzione sensata, composto un esecutivo di scopo con la presenza di tutti i gruppi consiliari per risolvere almeno i temi più importanti dell’agenda politica. Ma mi rendo conto l’aggettivo “normale” è banale, meglio “meraviglioso” che suona più gradevole al governo. Un po’ di umiltà servirebbe, così come di realismo e concretezza. Ci sono temi molto rilevanti, uno per tutti l’ambiente, praticamente spariti dall’ agenda di governo. Ci sono le decisioni del vertice su i cambiamenti climatici di Parigi lontane anni luce delle politiche del governo. Su questo tema, come su altri UPR, continuerà anche nel 2016 a presentare proposte concrete. Io sono certo che sia possibile invertire la crisi lavorando con serietà, metodo adottando politiche innovative. La perenne indecisione a cui è appeso il governo non fa bene al paese e se si continuerà nella lenta agonia temo ci saranno conseguenze molto pesanti per tutti”.

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