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Upr: La "bella" sorpresa di Pasqua

29 mar 2016
Upr: La "bella" sorpresa di Pasqua
Dentro l’uovo a Pasqua alcuni nostri concittadini hanno trovato una bella sorpresa.
Un avviso dell’Agenzia delle Entrate Italiana che chiede loro di giustificare redditi e transazioni finanziarie di alcuni anni fa.
In questo non ci sarebbe nulla di strano se la cosa non riguardasse qualche migliaio di persone e che tutto ciò avviene senza che a queste persone sia stato effettuato alcun avviso da parte delle Autorità della Repubblica di San Marino.
Forse nel clima di rinnovata fiducia nel rapporto italo sammarinese ci siamo persi una puntata, ma pare che quanto fatto dalle Autorità Italiane sia un atto non proprio ortodosso.
Così praticamente si mette sotto la lente di ingrandimento uno Stato intero, chiedendo conto di normali transazioni finanziarie a cittadini sammarinesi residenti.
“La Guardia di Finanza e la Procura di Forlì, con un nuovo metodo d’indagine, sono riusciti a schedare tutti gli italiani che, tra il 2006 e il 2014, hanno avuto rapporti bancari di qualsiasi tipo con San Marino. Il risultato è un registro informatico con i dati di circa 27 mila soggetti che in questi anni di crisi hanno esportato nella Repubblica del monte Titano una montagna di soldi: più di 22 miliardi di euro. Ora si indaga per accertare quanto di questo tesoro sia stato accumulato con l’evasione fiscale e in alcuni casi con reati peggiori, come la bancarotta fraudolenta o il riciclaggio di denaro mafioso” così riportava un articolo dell’Espresso del 23 settembre 2015.
Il 24 agosto si era già tenuto un incontro fra il Ministro delle Finanze italiano e i Segretari di Stato per gli Affari Esteri e Finanze al termine del quale il MEF aveva emesso un comunicato in cui diceva: “Infine, riguardo alla recente comunicazione della Guardia di Finanza, relativa ad indagini avviate nel 2007, le parti hanno convenuto che questa non rappresenta alcun ostacolo alla reciproca collaborazione”.
Il problema è che la schedatura con relativo avviso, è arrivata anche per cittadini sammarinesi residenti, che hanno eseguito semplici transazioni finanziarie e che utilizzavano il sistema dei pagamenti italiano attraverso intermediari sammarinesi.
Unione per la Repubblica ritiene sia necessaria un’immediata chiarificazione in quanto il problema non è solo di natura fiscale ma si colloca anche nell’ambito dei rapporti bilaterali fra Italia e San Marino.

Il presidente del Gruppo Consiliare UPR, Marco Podeschi, afferma:

“Spero che il Governo abbia già fatto i necessari passi a livello Diplomatico. Il fatto non si può circoscrivere solo ad un atto di natura fiscale verso le Autorità Italiane.
Ben venga la collaborazione, ma ci sono ambiti di rispetto reciproco fra cittadini italiani e sammarinesi. Mentre il fisco italiano scheda e chiede di giustificare ai sammarinesi le proprie transazioni finanziarie, le Autorità sammarinesi non tentano nemmeno di recuperare le sanzioni amministrative elevate per infrazioni al codice stradale a cittadini italiani ed avvenute a San Marino.
Mi pare ci sia un doppio binario che non funziona soprattutto nell’era della ritrovata concordia nei rapporti bilaterali italo – sammarinesi.
Il governo deve reagire con determinazione rappresentando le ragioni dei nostri cittadini per una questione che non è di semplice routine o collegata a indagini della Guardia di Finanza. C’è un problema di politica estera a cui va data una risposta di politica estera. Mi auguro che oltre ad attivarsi, il Governo risponda anche nelle Sedi Istituzionali competenti riferendo se necessario anche nella Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri.
Non si possono lasciare soli i nostri cittadini a giustificare alle Autorità F29iscali estere normali operazioni finanziarie svolte dalla Repubblica di San Marino che ricordo è un’enclave all’interno della Repubblica d’Italia e ha sempre utilizzato il sistema e la rete finanziaria italiana per svolgere delle transazioni.”

Unione per la Repubblica

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