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Conto Mazzini, proseguono le arringhe dei difensori "processo al sistema passato"

14 giu 2017
Conto Mazzini, proseguono le arringhe dei difensori "processo al sistema passato"
Conto Mazzini, proseguono le arringhe dei difensori "processo al sistema passato" - In Aula le arringhe difensive di Pier Marino Menicucci, Pier Marino Mularoni e Gian Marco Marcucci....
“E' un processo al sistema del passato, fondato su anonimato societario, segreto bancario e libretto al portatore-ha esordito l'avvocato Maurizio Simoncini, “Passando da un modello all'altro i rischi sono in aula, quando si giudicano persone che non devono essere scambiate per simboli di un sistema che non c'è più “Un processo difficile per difesa e giudice, secondo Pierluigi Bacciocchi, che lo definisce politico perché ha influito sul cambiamento”. Prima di chiedere l'assoluzione di Mularoni, per il quale l'accusa ha chiesto cinque anni e mezzo, Bacciocchi si sofferma sull'uso discutibile della carcerazione preventiva, sulla ricostruzione del reato di riciclaggio fatta in maniera semplice ma non corretta, sul fatto che ad istruttoria conclusa siano stati inseriti fascicoli richiamati dal procuratore del Fisco nella requisitoria che a suo dire non dovevano fare parte di questo procedimento. Per quanto riguarda l'associazione “non c'è quella contestata perché ci vuole consapevolezza di partecipare, perché l'associazione è qualcosa più del concorso. Tanto più prosegue “non si rileva nessun intervento di Mularoni nel supposto consesso di associazione a delinquere contestato, né diretto né indiretto” ha detto ricordando a più riprese che dal 2008 il suo assistito terminò il suo compito di congressista.
“quando si parla di associazione a delinquere ci deve essere un piano criminoso, le ipotesi non bastano” prosegue Simoncini, chiamato a difendere dagli anni di carcere chiesti dal procuratore Marcucci e Menicucci, rispettivamente 6 anni e mezzo e 5 anni e 3 mesi.
Sul riciclaggio- per quanto riguarda Menicucci- si è soffermata l'avvocato Maria Selva: “non sono state raggiunte prove che consentano di pronunciare una condanna , nessuno degli elementi costitutivi di questo reato sono stati provati”. Una assoluzione che ristabilisca anche quel colpo alla reputazione che li ha duramente provati “Menicucci era un malato di politica, nel senso buono. In Roberti vedeva un maestro. E' stata la sua fine
Nel video l'intervista all'avvocato Maurizio Simoncini ed all'avvocato Maria Selva

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