Due morti e un disperso il bilancio provvisorio dell’alluvione che ha colpito l'Appennino emiliano. La macchina dei soccorsi opera a pieno ritmo, attivo l'intero sistema di Protezione civile e i tecnici per il ripristino delle reti fondamentali come acqua, luce e gas, ha detto l'assessore regionale Paola Gazzolo, che ha incontrato i tecnici dell'Agenzia nazionale di Protezione civile, chiamati per i sopralluoghi nel Piacentino necessari a valutare la dichiarazione dello stato di emergenza per l'alluvione di lunedì. Gazzolo ha visitato anche Roncaglia, frazione di Piacenza duramente colpita da un'ondata di fango, detriti e tronchi trascinati dalla corrente, incontrando i residenti insieme agli amministratori provinciali e del capoluogo. A Roncaglia sono arrivati anche gli uomini della protezione civile di Rimini. Si sta provvedendo alla riapertura della viabilità, dove possibile, anche in via provvisoria o con senso unico alternato. Oggi sono cessati infatti gli allarmi emanati per i fiumi Trebbia, Nure e Ceno. Ci vuole coraggio a parlare ancora di eventi eccezionali, ha detto il Presidente dell'Ordine dei geologi dell'Emilia Romagna Gabriele Cesari. "Quanto accaduto si ripeterà presto anche in altre città. Il problema è principalmente urbanistico, soprattutto in un Paese che da decenni consuma 8 metri quadrati di suolo al secondo, e l'Emilia-Romagna è ai primi posti in questa classifica di demerito".
ST
ST
Riproduzione riservata ©
