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Nuova udienza per il "Caso Titoli": la testimonianza del Segretario alle Finanze

Gatti ha riferito sulle presunte ingerenze esterne sul sistema sammarinese

di Mauro Torresi
11 mar 2024

Si arricchisce di nuovi dettagli il processo sul cosiddetto “Caso Titoli” composto da tre filoni d’accusa: titoli Demeter, commissariamento Asset Banca e prestito Leighton Holding. Lunedì 11 marzo, in Aula, nuovi testimoni tra cui l'attuale segretario alle Finanze Marco Gatti che, all'epoca dei fatti contestati, era consigliere di opposizione. Un'udienza dal contenuto in gran parte tecnico.

Gatti ha riferito sulle presunte ingerenze esterne sul sistema sammarinese da parte di figure come Confuorti, presidente di Advantage Financial. Influenze, secondo Gatti, esercitate soprattutto sulla Segreteria alle Finanze e sul Governo di allora. L'attuale segretario ha spiegato anche di aver fatto verifiche all'interno del suo dicastero e di non aver trovato contratti di collaborazione, quindi rapporti ufficiali con il finanziere. E questa, ha aggiunto, “non è una cosa positiva”. In merito alla cessione dei crediti Delta, l'allora opposizione, ha ricordato Gatti, spinse per trovare soluzioni alternative per “cercare di minimizzare il danno patrimoniale” verso Cassa di Risparmio. Proprio il Segretario fu uno dei promotori dell'esposto del 2017 per mettere in guardia sull'esistenza di un “disegno” esterno su San Marino.

A Banca Cis - spiega in sostanza il Segretario - Banca Centrale diede denaro per chiudere la posizione debitoria di Confuorti, scambiando però soldi con un rischio. Poi una serie di domande su Asset, istituto successivamente posto in liquidazione coatta. Per Gatti la banca aveva sicuramente delle criticità, ma si sarebbe potuto agire in modo diverso, magari facendola ricapitalizzare dai soci prima di arrivare al commissariamento.

Sentito come teste anche un componente dell'Agenzia di informazione finanziaria su presunte anomalie legate al Cis. Dal racconto è emerso che in quel periodo Bcsm avrebbe aperto un conto per Ali Turki, ma i fondi non sarebbero poi stati trasferiti. Una rappresentante del Collegio sindacale di Carisp ha riferito dell'obiettivo di modificare la governance dell'istituto nel 2017, dopo l'arrivo del nuovo Governo. Una “moral suasion” orale, ha spiegato, svolta in quell'occasione anche da Banca Centrale.





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