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Categorie economiche: necessaria prevenzione contro il lavoro nero

25 mag 2008
Operaio
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I settori passati al setaccio sono principalmente quelli dell’edilizia, del commercio e di servizi per un totale di 3.223 controlli.
Negli ultimi giorni sono stati ispezionati 4 cantieri edili ispezionati e identificate almeno una sessantina di persone.
L’ufficio stranieri della Gendarmeria ha condotto una vera e propria operazione contro il lavoro nero, impiegando parecchie pattuglie.
“Questi controlli sono sempre utili -sottolinea Carlo Giorgi segretario dell’Anis- in particolare nei settori più delicati sul fronte della sicurezza come l’edilizia. Ma più che inasprire le sanzioni si deve fare della prevenzione. In passato forse i controlli sono stati limitati. Servono invece azioni mirate e qualificate”.
Marco Arzilli, presidente dell’unione commercianti ricorda “di avere sempre insistito, anche in sede di rinnovo contrattuale, per collaborare contro il lavoro nero. Oltre alla situazione di degrado in cui si mettono le persone si crea anche -precisa Arzilli- una concorrenza sleale verso chi opera nella legalità. Il presidente dell’Usc chiede più controlli e li chiede per tutti. Questo in passato non è accaduto e si sono creati fenomeni distorsivi”.
Anche la presidente di Osla, Maria Teresa Venturini, ribadisce “la necessità di controlli perché, al di là di tutto quello che comporta il lavoro nero, questo diventa poi concorrenza sleale. E le ispezioni, aggiunge, devono essere ripetute e continue”. “Fare i controlli 10 giorni all’anno serve poco -afferma il Presidente dell’Usot Paolo Rossi- devono essere costanti non solo per il lavoro nero, ma anche contro la petulanza e la contraffazione nel centro storico. A volte però, precisa, può capitare soprattutto nel nostro settore che alcuni associati non siano in regola con le assunzioni per colpa della burocrazia. I tempi per ottenere un nulla osta -sottolinea Rossi- sono troppo lunghi. A volta passano anche due mesi”.

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